Fava: "I tifosi sono la vera storia della Salernitana"

L'ex attaccante: "Sorpreso dalle parole della società: Salerno deve puntare alla serie A"

Salerno.  

In occasione del compleanno della Salernitana, la redazione di Granatissimi.Ottopagine ha avuto il piacere di intervistare l'attaccante Dino Fava, uno di quelli che ha sempre onorato la maglia dimostrandosi un grandissimo professionista. Non a caso era il capitano della "Salernitana degli eroi" che fece sognare e innamorare un'intera città nella stagione 2010-11, quella post fallimento. Ecco le sue dichiarazioni:

?La Salernitana compie 98 anni, tu hai fatto parte di questa storia...

"?Quando ci sono eventi del genere, capisci ancora di più quanto sia stato importante indossare quella maglia e giocare in uno stadio che sa regalare emozioni uniche. Il mio augurio va alla Salernitana, ormai vicina al secolo di vita, e soprattutto alla tifoseria che è parte integrante della storia della squadra, ma anche di un'intera città. Un pubblico come quello dovrebbe di diritto competere ogni anno per il salto di categoria, ha potenzialità enormi che andrebbero sfruttate sempre".

6 anni fa quella maledetta finale col Verona...

?"Ricordo tutto come se fosse ieri: una squadra senza stipendio, tante vicende societarie, dirigenti che ci aiutavano anche di notte, una tifoseria magnifica che ci spinse a mettere da parte l'interesse economico e a concentrarci esclusivamente sul campo. Onorammo la maglia, eravamo un gruppo straordinario in cui non esisteva il singolo, ma prevaleva il collettivo. Contro il Verona ricordo uno stadio pienissimo, con oltre 30mila persone e un clima da brividi: vincemmo, non bastò. Forse è stato meglio così: salire in B senza sapere quanti punti di penalizzazione avremmo preso non era proprio il massimo, questa società ha garantito stabilità e riportato in alto i colori granata"

?Ricordo più bello e ricordo più brutto?

?"Sarebbe troppo facile dire il gol di tacco con il Modena, preferisco ricordare l'impresa di Alessandria. Non segnai, il portiere mi parò di tutto come spesso accadeva in quel periodo. Ma non mi importava, ciò che contava era regalare un sogno alla tifoseria e vincere quella partita in rimonta. Un pomeriggio fantastico, tra i più belli della mia carriera. Peccato che la mia avventura, nei fatti, sia coincisa con una retrocessione e con un fallimento, ma ho dato l'anima e la gente ha saputo apprezzarmi anche per questo. Tra i ricordi brutti il rigore sbagliato in casa con la Triestina e l'infortunio del 2008: eravamo secondi in B, giocavamo benissimo, avevamo riportato 20mila persone allo stadio e fui veramente sfortunato"

?Ricordi una gara in cui avete pensato "oggi l'ha vinta il pubblico"?

?"L'Arechi incide sempre, ancora oggi vado a vedere su youtube il mio gol contro il Gubbio con l'esultanza della curva: stavano cantando "dai Salerno facci un gol", ho segnato dopo 10 secondi. Ad Alessandria ce l'hanno fatta vincere loro, metà stadio era colorato di granata: negli ultimi 20 minuti erano cotti, noi correvamo come fossimo a inizio gara. Il merito fu loro, non dimenticherò quella giornata e i cori di un pubblico che dà sempre una marcia in più e che ha pochi eguali in Italia"

?Oggi però la società parla di ridimensionamento..

?"Da un lato, dopo quello che ho vissuto nel 2011, sono contento che ci siano due presidenti che guardano con attenzione al bilancio. Dall'altro sono rimasto molto sorpreso dalle parole di Mezzaroma e Lotito, Salerno dovrebbe ambire almeno a provarci ogni anno perchè deve stare in serie A. L'addio di Coda? Mi è sempre piaciuto, l'ho detto anche quando a Salerno non era amatissimo. Sarebbe una grave perdita. Il valore aggiunto, però, è sempre la tifoseria: con loro nulla è impossibile. Rinnovo il mio augurio al pubblico granata, sempre forza Salernitana"

?Gaetano Ferraiuolo