Mounard: "Coda, giusto così. Tifosi presenti per la maglia"

L'ex: "A Salerno la passione è autentica, il sostegno non mancherà mai. Trattato male perché..."

Il fantasista francese parla della sua esperienza a Salerno

Salerno.  

La scelta della società di ridimensionare gli obiettivi rappresenta un argomento di discussione molto gettonato negli ambienti sportivi salernitani, ancor di più ora che Lotito e Mezzaroma hanno deciso di cedere un calciatore rappresentativo come Massimo Coda privandosi di un bomber da 33 gol in due stagioni. La redazione di Granatissimi.Ottopagine ha contattato l'ex fantasista granata David Mounard per fare il punto della situazione:

Tu conosci benissimo Lotito e Mezzaroma: ti aspettavi questo ridimensionamento così evidente?

"Bisogna essere onesti e analizzare la situazione con obiettività e a 360°: in Italia si sta vivendo un periodo di crisi economica senza precedenti, anche il mondo del calcio ne sta risentendo e ci può stare che una società molto attenta al bilancio possa decidere anzitutto di far quadrare i conti dopo aver speso tanti milioni di euro negli anni precedenti. Certo, la gente spera sempre di lottare per il vertice e sogna di tornare in serie A: lo merita Salerno, lo merita la Salernitana, spetterebbe di diritto a questa tifoseria spettacolare e che rappresenta un valore aggiunto. Secondo me bisogna dare ancora fiducia a Lotito e Mezzaroma"

Ti sentiresti di dare un consiglio ai presidenti?

"Parlo da tifoso, non da ex calciatore granata: l'importante è essere sempre chiari con la piazza. Fare i progetti nel calcio è difficile, ma è sinonimo di serietà: spetta a loro decidere quali siano i soldi da spendere e i giocatori da cedere o acquistare, quello che conta è parlare con sincerità e far capire ai salernitani le cose come stanno"

E' evidente, però, che così facendo si rischia una fuga dall'Arechi...

"Non sono d'accordo. Sicuramente ci saranno molti abbonati in meno, ma quella di Salerno è una tifoseria speciale, che ama anzitutto la maglia e non chi la indossa. Sono sicuro che l'Arechi sarà sempre quello stadio determinante e appassionato che tutti abbiamo conosciuto negli anni e che spesso ha fatto la differenza. L'importante, come ho detto prima, è essere chiari"

Come giudichi la partenza di Coda?

"E' fuori discussione che la Salernitana abbia perso un grandissimo calciatore, gente che segna 33 gol in due anni non si trova facilmente in giro. E', però, un'operazione che ha una sua logica. Coda non è più giovanissimo, a 30 anni ha avuto la possibilità di firmare per una società di A e non poteva farsi scappare questa occasione. Anche Lotito e Mezzaroma possono ritenersi soddisfatti: intascare quasi 2 milioni di euro per un giocatore preso a parametro zero è un bel colpo, una strategia intelligente"

Ora si spera di cedere Rosina che, paradossalmente, sembra essere diventato quasi un problema...

"Ma non è giusto prendersela con il calciatore. Gli hanno fatto firmare un contratto di 4 anni perchè ha dimostrato di essere un giocatore fortissimo, con un passato che parla di presenze in A e nelle coppe europee. Bisogna metterlo in condizioni di esprimersi al meglio, non credo che questa cosa a Salerno sia accaduta. Sono tra quelli che pensa che l'anno prossimo potrà fare la differenza con la maglia granata"

Foggia, Gabionetta, Rosina: da ex fantasista, come spieghi il fatto che spesso a Salerno i più forti non riescano a incidere?

"Giocare lì non è semplice, ma la colpa non è della piazza. Ogni situazione è diversa: Foggia arrivò in un contesto particolarissimo, stavamo praticamente nel fango e lui ha cercato di metterci a disposizione la sua qualità e la sua grande esperienza, era indubbiamente un calciatore di livello superiore. Gabionetta, dopo un anno così e così in Lega Pro, era partito benissimo in B, poi qualcosa è successo e non sta a me giudicare. Vale quanto detto per Rosina: occorre che tutti diano una mano a questi giocatori per farli rendere in base alle loro effettive potenzialità. Non so di chi sia la colpa, ma questa cosa non sempre è avvenuta"

Bollini ufficiosamente riconfermato da un mese, eppure non firma. Qualcuno teme un remake del caso Perrone che vivesti in prima persona.  Queste situazioni incidono per voi calciatori?

"No, assolutamente. Noi veniamo pagati per rispettare la maglia che indossiamo, di queste vicende si occupa la società. Bisogna essere a disposizione e lavorare sodo sul campo, isolandosi da tutto il resto"

Ricordo più bello della tua esperienza a Salerno?

"Il ricordo più bello lo vivo ogni giorno, riscontrando l'affetto della gente per strada. Con i salernitani è nato un rapporto speciale che vale molto di più delle promozioni e dei gol segnati"

Qualche rimpianto?

"Non sento mia la promozione dalla Prima Divisione alla B, per il resto ho dato il mio contributo anche se spesso non sono stato messo in condizione di rendere. Credo che ogni società debba avere grande considerazione per chi onora la maglia dando tutto sè stesso: ho sempre difeso i miei compagni, non ho mai tirato indietro la gamba, ho accettato decisioni ingiuste, ho firmato in bianco in serie D, ho denunciato un tentativo di combine eppure non sono stato trattato come avrei meritato. Come uomo, non come calciatore. Tanto fango addosso alla mia persona che non meritavo. Avete visto l'addio al calcio di Totti? Tutti hanno portato in trionfo una bandiera, un simbolo, un professionista che amava la maglia e la tifoseria. Mi sono emozionato molto. Significa che esistono ancora persone che sanno apprezzarti e capire quanto vali, che sentiementi hai. Nell'ultimo periodo a Salerno non è successo. Certo, non posso parlare di sfortuna perchè sono un privilegiato: ho guadagnato soldi giocando a pallone, ho indossato maglie prestigiose e ho avuto l'onore di farmi apprezzare in uno stadio importante come l'Arechi"
 

Torneresti in futuro per lavorare con il settore giovanile granata?

"Ho una mia idea su come si lavora e porto avanti i miei valori, spero di poter fare carriera anche sotto questa veste. Non ho mai avuto contatti con la Salernitana dal giorno in cui sono andato via, non credo che questa ipotesi sia attuabile a breve".

Gaetano Ferraiuolo