Gruppo unito, Zito leader. Bollini ha la stima dei giocatori

Per vincere fondamentale uno spogliatoio compatto

Salerno.  

Per poter disputare una buona stagione è necessario non solo avere dei bravi calciatori, ma anche e soprattutto disporre di persone che remino nella stessa direzione anteponendo a tutto il bene della Salernitana. Da questo punto di vista mister Bollini è una vera e propria garanzia. Sin dal primo allenamento, infatti, il tecnico ha battuto su concetti quali "senso di appartenenza", "attaccamento alla maglia" e "rispetto per i tifosi", valori autentici che, se incarnati, permetteranno ai granata di entrare nel cuore della gente a prescindere dai risultati che matureranno sul campo. La sensazione è che tutti gli elementi della rosa, giovani e meno giovani, nuovi e riconfermati, seguano alla lettera il proprio tecnico, uno dei punti di riferimento fondamentali per la squadra. Da lui la proprietà ha inteso ripartire sulla base non solo del buon campionato scorso e della stima reciproca, ma anche del riscontro positivo da parte di uno spogliatoio che lo ha elogiato in tutte le interviste.

Vitale: <<Con Bollini dall'inizio, l'anno scorso saremmo andati ai play off>>

A Roccaporena, almeno per il momento, si respira un bel clima e già in queste prime sgambature si nota come siano pronti tutti a rincuorare un compagno dopo un errore. Anche in questo caso bene ha fatto la società a cedere immediatamente quegli elementi che sarebbero partiti per il ritiro con la testa rivolta al mercato e con la valigia già dietro la porta: la stragrande maggioranza di questo gruppo è quello che affronterà il campionato e questo è un grosso punto a favore di Bollini. Colpisce che tra i migliori ci siano tre calciatori che, almeno in teoria, sono destinati a partire: Schiavi si è presentato in ottima forma e con grande concentrazione, Della Rocca ha segnato un grande gol a San Benedetto e vorrebbe restare, Zito è il solito leader del gruppo ed è uno di quelli sempre pronto a sostenere soprattutto i più giovani.

Simpatico il siparietto durante l'intervista di Della Rocca, quando l'ex Avellino si è trasformato in cronista chiedendo quale fosse il compagno con cui aveva legato di più. <<Ci sono tanti stranieri, ma non c'è problema: Zito parla solo in napoletano>> l'ironica risposta di Bernardini e dello stesso Della Rocca, un modo anche per spezzare la tensione degli allenamenti e per riposare mente e corpo dopo i chilometri in salita sotto il sole. La sensazione è che basti davvero poco per formare una Salernitana caratterialmente pronta: e, a volte, un gruppo compatto e con le idee chiare può andare molto più lontano di una squadra composta da tanti top player che non si trasformano mai in un collettivo.

Gaetano Ferraiuolo