Il pari non incida sulle valutazioni: così non va

Aver sottovalutato l'avversario sinonimo di partita preparata male. Più deboli di un anno fa?

Salerno.  

Salernitana, così non va. Il pareggio agguantato a Vercelli- forse neanche tanto meritatamente- non può e non deve incidere sulle valutazioni di una società che, ormai da anni, non segue più la squadra in trasferta, ma che invece dovrebbe essere più presente per capire davvero cosa non sta funzionando. In realtà un segnale il gruppo lo ha lanciato: la squadra è totalmente dalla parte di Bollini. I primi 65 minuti di oggi, però, lasciano in eredità innumerevoli interrogativi e a questo punto suona forte un campanello d'allarme che non può restare inascoltato soltanto perchè siamo alla quinta giornata. Pur con un calendario favorevole, i granata hanno conquistato la miseria di 4 punti senza mai andare in vantaggio, segnando esclusivamente su calcio piazzato o giocata individuale, realizzando una sola rete in trasferta, palesando limiti difensivi incredibili e regalando puntualmente un tempo all'avversario, talvolta schierandosi con giocatori palesemente fuori ruolo. Di chi la colpa? Bollini ci sta mettendo del suo e stasera, nell'analisi, non è stato molto obiettivo: ridurre tutto ai primi 15 minuti significa che o lui o tutti i tifosi hanno visto un'altra partita. 

Al momento voti bassi per i nuovi acquisti

La frase "non ci aspettavamo una partenza del genere dalla ProVercelli" è quanto mai grave e sa tanto di alibi da parte di chi- calciatori compresi- non ha saputo preparare la gara: cosa si aspettava la Salernitana, di trovare un avversario demotivato, più scarso e meno arrembante? Con quale criterio una squadra in piena zona play out si permette il lusso di regalare 65 minuti sbagliando anche gli appoggi più semplici? I 200 di Vercelli, alla fine, hanno applaudito, ma meritavano atteggiamenti e prestazioni di tutt'altro tenore. Ora l'interrogativo è lecito: questa squadra è più forte dell'anno scorso? I fatti dicono che Ronaldo ha una media di 7 a Novara, che Improta ha segnato ancora, che Coda è titolare in A, Donnarumma fa faville con Caputo, Gomis sta andando forte con la Spal, Busellato è insostituibile  a Bari. I nuovi, a Salerno, invece non stanno incidendo: Signorelli è in evidente ritardo di condizione, Rodriguez ha sbagliato tre gol a porta vuota in due partite, Ricci è lontanissimo parente del centrocampista factotum ammirato a Perugia, Pucino quando ha giocato non ha impressionato e Bocalon deve ancora dimostrare di valere in pieno questa categoria.

Ma è tutta colpa del mister?

Naturalmente non tutto è da buttare: carattere di ferro, gruppo unito, ottima condizione atletica, qualche buona individualità (Vitale è una garanzia, Minala è mezza squadra, Sprocati ha numeri e passo, anche Alex- che Bollini vedeva poco- stava convincendo) e un Radunovic finalmente determinante. Sabato, però, altro crocevia fondamentale, con un calendario decisamente da brividi: si parte con lo Spezia, poi si andrà a Parma, 180 minuti per non sprofondare nei bassifondi della classifica. Se tra quattro giorni non si dovesse vincere, un ribaltone sarebbe necessario a patto che si investa su un tecnico di spessore e non sul solito nome senza esperienza e che non guadagna tanto. La proprietà è convinta di aver allestito una buona rosa, i tifosi si chiedono: ma è solo colpa di Bollini?

Gaetano Ferraiuolo

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