Amarcord granata: Zenga racconta le lacrime al Vestuti

Tanti tifosi ricordano quel pomeriggio, il figlio fu scartato da Galderisi

Salerno.  

Quando tifosi un po' più in là con gli anni raccontano aneddoti relativi all'epoca dello stadio Vestuti, uno dei racconti più gettonati è senza dubbio quello delle famose lacrime di Zenga, portiere che ha avuto la possibilità di fare una carriera straordinaria, ma che proprio a Salerno ha vissuto alcune settimane particolarmente difficili anche a causa delle pressioni di una piazza che,storicamente, non è mai stata tenerissima nei confronti dei suoi calciatori e che, anche in tempi recenti, ha contribuito a brucare numerosi elementi che si sono riscoperti fuoriclasse altrove dopo aver toppato all'ombra dell'Arechi. Proprio Zenga, attraverso i social network, ha inteso ricordare quel maledetto pomeriggio coinciso con una brutta sconfitta casalinga scaturita anche da due papere in rapida successione: "Salernitana-Pisa 1-2, era il 1978 e l'Inter mi girò in prestito, appunto, alla Salernitana. Ero giovane e inesperto. La prima partita la perdemmo in casa contro il Campobasso, poi giocammo sul neutro di Avellino il derby con la Paganese e vincemmo 1-0. Parai un calcio di rigore. Mi sentivo arrivato. E invece, sette giorni dopo, ecco il Pisa di Di Prete, un attaccante piccolo e veloce con un tiro micidiale. Mi fece due gol nei primi minuti, io chieso il cambio e uscii dal campo piangendo. Che lezione che ho ricevuto quel giorno! Credevo di essere arrivato con una sola partita giocata bene". Inevitabilmente tantissimi tifosi granata, nello spazio riservato ai commenti, hanno inteso salutarlo con affetto ringraziandolo, comunque, per l'umiltà e la professionalità dimostrata in quel periodo così delicato.

Parecchi anni dopo un altro Zenga, il figlio, ha vestito senza fortuna la maglia della Salernitana. Giunto in ritiro su indicazione del ds Mariotto, il giovane attaccante fu immediatamente scartato da Galderisi e ritenuto non adatto al progetto tecnico dei granata. In effetti Zenga junior era reduce da annate abbastanza anonime e anche nei campionati successivi non ha fatto parlare molto di sè. Sicuramente il padre gli avrà raccontato molte volte di quel pomeriggio di fuoco del 1978...

Gaetano Ferraiuolo