Prosegue la preparazione della Salernitana in vista della gara di domenica prossima contro l'Avellino. Questo pomeriggio al campo “Volpe” (rigorosamente a porte chiuse come ormai avviene da diversi anni, difficile che stavolta la squadra riceva il consueto bagno di folla pre derby dei tifosi) gli uomini di Alberto Bollini hanno aperto la seduta con un riscaldamento tecnico seguito da un lavoro tattico per tutta la squadra. L’allenamento è terminato con una partita finale. Come anticipato a inizio settimana (clicca qui) il trainer di Poggio Rusco potrebbe optare per un cambio di uomini e di modulo, forte anche del recupero di Alessandro Bernardini e Raffaele Pucino, finalmente a disposizione dopo diverse settimane di assenza. Oggi sono stati provati due moduli: il 3-4-1-2 e il 4-3-3, con caratteristiche decisamente offensive.
Verso la staffetta Rosina-Bocalon, Gatto recupera in extremis?
Nella prima ipotesi la Salernitana giocherebbe così: dinanzi a Radunovic (favorito su Adamonis, ma persiste il ballottaggio) spazio a Pucino, Bernardini, Schiavi e Vitale, con Minala, Della Rocca e Ricci in mediana (ma scalpita Odjer) e Sprocati e Rosina al fianco di Rodriguez. Nella seconda, invece, qualche leggera variazione: Radunovic tra i pali, terzetto difensivo composto da Bernardini, Mantovani e Schiavi, Vitale a sinistra e uno tra Kiyine e Pucino a destra, con Minala e Ricci (o Odjer) a supporto di Sprocati e Rosina, posizionati appena dietro Rodriguez. Ciò che a prescindere appare molto probabile è il rientro tra i titolari di Rosina dopo quasi due mesi e l'esclusione di Bocalon. Poche speranze anche per Di Roberto, Alex, Signorelli, Rizzo e Rossi, ormai da tempo non preso in considerazione nonostante i solleciti di Lotito. Quanto all'infermeria, Alessandro Tuia e Gabriele Perico hanno svolto un lavoro atletico specifico, non ha ancora recuperato del tutto Leonardo Gatto che tuttavia dovrebbe essere in panchina. Gli allenamenti dei granata riprenderanno domani alle ore 15:00 al campo “Volpe”. L’allenamento si svolgerà a porte chiuse.
Gaetano Ferraiuolo
