Grassi ritrova la Salernitana: quante polemiche nel 2013...

I tifosi accolsero trionfalmente l'ex Pontedera, lui scelse di tornare in Toscana

Salerno.  

La Salernitana ritrova Luigi Grassi per la quarta volta da avversario in pochi anni. La storia dell'ex Pontedera a Salerno è alquanto travagliata, scandita da una serie di polemiche, contestazioni e malumori che crearono un clima di malcontento generale che incise negativamente sulla serenità della squadra. I fatti sono noti a tutti. Nel 2013, su precisa indicazione del tecnico Perrone, l'ex capocannoniere del torneo di Seconda Divisione firmò un biennale con la Salernitana "perchè è una piazza che non si può rifiutare ed ho una gran voglia di lottare per obiettivi importanti". L'addio del tecnico a ridosso della partenza per il ritiro ed il concomitante arrivo di Sanderra stravolsero i piani del fantasista toscano, non ritenuto titolare inamovibile ancor di più dopo le riconferme di Gustavo e Mounard e l'arrivo di Pasquale Foggia. In coppa Italia contro il Teramo, il tecnico lo schierò dinanzi alla difesa, ruolo ricoperto già ai tempi del San Marino: vigeva una situazione di emergenza e Sanderra sottolineò che "i giocatori devono mettersi a disposizione, nessuno ha il posto assicurato e tocca a me scegliere in funzione del bene della squadra". Prima dell'esordio con il Lecce, Grassi preferì tornare a Pontedera a causa di un rapporto mai decollato con il tecnico ed il pubblico si schierò totalmente al fianco del giocatore fischiando e contestando Sanderra. Il primo ko in casa, ironia della sorte, arrivò proprio col Pontedera e grazie ad un discutibile rigore trasformato proprio da Grassi sotto la curva Sud: da notare che i suoi ex compagni non lo accolsero con grande "simpatia" e che subì molti falli dal primo al novantesimo, in uno stadio che lo accolse tra gli applausi, ma che lo fischiò al termine del match. "Il pallone scottava, ma io faccio il professionista ed ho calciato dal dischetto senza paura. Sapete tutti perchè sono andato via, ormai non mi va di parlarne" disse in sala stampa. Nel match di ritorno si infortunò dopo pochi minuti e il suo Pontedera vinse 2-0 decretando l'esonero del suo mentore Perrone, tornato in panchina ad ottobre: una delle tante storie incredibili del calcio.

L'estate successiva, Mario Somma fece di tutto per convincerlo a restare e durante il ritiro furono innumerevoli i colloqui per motivare e caricare "un giocatore che può dare una grossa mano". Anche i tifosi lo sostenevano con vigore, convinti che potesse essere l'arma in più della Salernitana. "Ora Sanderra non c'è, puoi fare la differenza" il parere unanime, peccato che Grassi preferì nuovamente andar via per motivi familiari. "Te lo cresciamo noi il bambino, non lasciare Salerno" la battuta simpatica di un suo ammiratore all'esterno del "Volpe", quando toccò con mano ancora una volta l'affetto- per certi aspetti esagerato- della gente. L'addio si consumò pochi giorni dopo e per sua precisa volontà e i commenti sul web erano del tutto negativi: "Forse Sanderra non aveva torto, del resto Grassi non ha mai giocato in grandi piazze" il dietrofront popolare. Da avversario, all'Arechi, è tornato nel 2015 con la maglia dell'Ascoli: 2-0 per la Salernitana e prova da 5 in pagella per lui, fischiato da tutto lo stadio. Domani la quarta sfida a distanza, facile prevedere che scenderà in campo con qualche motivazione in più.

Gaetano Ferraiuolo