24 Ore

I gufi, le Regionali e Forza Italia sfrattata da Colasanto

La politica ridotta a ridicolo insulto. Mentre a Benevento si consuma un patetico addio.

Un Paese diviso in due. Da una parte c'è chi ci prova, dall'altra i gufi. Al centro i rosiconi afflitti da mal di pancia curabili solo con Malox. Non c'è conversazione, di calcio o politica, che non includa al suo interno almeno una volta il termine gufata. Ha iniziato il premier Renzi: gufa chi non vuole la legge elettorale, chi si augura l'insuccesso dell'Expo, chi predica la crisi irreversibile, chi teme che il numero dei disoccupati abbia superato i livelli di guardia e così via.

Anche il candidato alla presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca, disserta di gufi. E definisce uccelli notturni quelli che ritengono inopportuna la sua candidatura così come quelli che criticano il suo accordo con De Mita, ai quali – quasi inutile aggiungerlo – consiglia consistenti “dosi di Malox”.

Davvero insopportabile. Il dibattito politico ridotto a qualche frase e l'avversario irrimediabilmente stroncato con una sola parolina: gufo. Già, chi “gufa” non propone, si augura solo il peggio e da quel peggio tenta di avere un vantaggio. Il problema è che tutti gufano. Anche De Luca. E pure Caldoro.

La speranza è che non gufino anche gli elettori.

Nel frattempo cresce l'amarezza della civetta, ingiustamente dimenticata.

La notizia più curiosa della giornata arriva da Benevento: la sede di Forza Italia si è miracolosamente trasformata, nel giro di una notte, in Forza Colasanto. Gli iscritti al partito di Berlusconi sono rimasti senza “casa”. Da ieri quegli uffici sono la magione elettorale dell'ineffabile consigliere regionale uscente, Luca Colasanto, appunto. Come si sa, il coordinatore forzista, dopo aver saputo di essere stato escluso dalla “lista madre”, non ha rinunciato alla competizione. Anzi, carico di risentimento si è fatto inserire in una delle compagini in appoggio a Caldoro. E per ripicca si è ripreso la sede: o con me o tutti a spasso.

Se questa è politica.

Luciano Trapanese