24 Ore

Tagli sanità, si dovrà pagare quasi tutto

Visite specialistiche solo per una ridotta serie di patologie. Sforbiciate ai medici generici

Il nuovo piano sanitario disposto dal governo rischia di tramutarsi in una nuova pesante mazzata per i contribuenti. E' prevista una diminuzione delle prestazioni specialistiche - visite, esami strumentali ed esami di laboratorio - non giudicate necessarie. Sarà stilata una lista di patologie per le quali sono previste analisi e approfondimenti, per tutte le altre si paga. E non solo. La stretta riguarda anche i medici di base che con troppa facilità dispongono accertamenti. Se sorpresi a sbagliare risarciranno di tasca propria. Negli intenti del governo è la fine della “medicina difensiva”, quella che per evitare problemi elargisce analisi spesso inutili. E che costa allo Stato circa tredici miliardi di euro.

L'intento è chiaro. E condivisibile. Il sistema rischia però di intaccare il senso stesso del servizio sanitario pubblico.

Come al solito, laddove ci sono stati degli eccessi (la medicina difensiva, appunto), si agisce con il machete, rimuovendo sì il problema, ma anche tutto il resto.

Se il piano dovesse diventare legge ci potrebbero infatti essere molte spiacevoli conseguenze. Per gli utenti, naturalmente.

Prima di tutto la lista. Quali saranno le patologie per le quali sarà possibile ottenere una visita specialistica? E per quelle fuori lista, chi non ha possibilità economiche adeguate – ma paga regolarmente le tasse – come dovrà comportarsi? Se non può permettersi uno specialista privato, ma è sofferente per una patologia ritenuta (da chi?), non rilevante, nelle mani di chi dovrà affidarsi?

La questione è anche un'altra. Quanti medici di base saranno disposti a prescrivere delle analisi di laboratorio per verificare se un paziente è davvero affetto da una patologia? Se per caso risultasse “sano” dovrebbe poi pagare di tasca propria per aver disposto accertamenti rivelatisi inutili?

Ma gli esami non si fanno proprio per questo, per accertare o escludere una eventuale patologia?

Insomma, per colpire i faciloni, quelli che ad ogni starnuto prescrivono radiografie, si mette a rischio un intero sistema. Si privatizza di fatto la sanità pubblica. Si esclude dalle cure mediche le persone in difficoltà economica.

Come al solito piuttosto che razionalizzare la spesa si usa la falciatrice, destabilizzando un settore che già traballa da anni. Provato soprattutto dagli sprechi infami imposti dalla stessa classe politica che oggi è disposta a radere tutto al suolo.

Luciano Trapanese