Immigrati in convento. «Vi spieghiamo quelle lenzuola bianche»

Corso Umberto I, protesta dei cittadini. Lenzuola dai balconi: «Non c'entra il razzismo». Guarda

Spuntano le lenzuola bianche di protesta sui balconi di corso Umberto I. Abbiamo voluto capire perché.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

Previsto l'arrivo di oltre 120 immigrati nel convento delle suore Stimmatine di Avellino. Spuntano le lenzuola bianche di protesta sui balconi di corso Umberto I. Abbiamo voluto capire perché. (Clicca sulla foto di copertina e guarda tutte le interviste di Ottochannel e Ottopagine. A fine articolo tutte le foto)

Il titolare del tabacchino ci dice: «Le lenzuola bianche sono un simbolo di resa. Il quartiere si arrende all'abbandono dell'amministrazione. Ora ci si mette anche la Prefettura. Oltre cento immigrati a corso Umberto I. Un numero insostenibile. Non si tratta di razzismo».

Chiediamo di spiegarci.

«Gli arrivi dovevano essere distribuiti. Possiamo accoglierne una ventina. Forse venticinque. Non c'è chiarezza sui piani d'integrazione. Cosa faranno questi ragazzi qui? In che modo saranno davvero accolti?».

Dello stesso parere un altro negoziante: «E' il sistema d'integrazione a essere sbagliato. Perché il Comune non ha aderito ai progetti d'integrazione? I così detti Sprar( Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)? Un'accoglienza sostenibile. Destinata a famiglie e minori non accompagnati. O comunque a piccoli gruppi di immigrati».

Continua: «Parliamo di centocinquanta ragazzi che “pioveranno” in questo quartiere improvvisamente. Andavano divisi fra i quartieri della città. E' paradossale che prefetto e sindaco non si parlino. Il primo cittadino sembrava sorpreso dell'arrivo di questi migranti».

Alla protesta delle lenzuola bianche hanno aderito quasi tutte le attività  e i residenti di Corso Umberto I. C'è malumore per una scelta che sembra calata dall'alto. Ci si chiede se il Prefetto Carlo Sessa conosca Corso Umberto I. E se abbia analizzato le conseguenze di un simile “arrivo in massa”. Certo, gli altri comuni irpini non hanno dato una mano. Appena venti trenta hanno fornito piena disponibilità per l'accoglienza. E generato lo stato di emergenza. 

Il Comune di Avellino si è dimostrato impreparato. Fino a pochi giorni fa, l'amministrazione sembrava ignorare l'arrivo degli immigrati. Abbiamo provato a metterci in contatto con l'assessorato alle Politiche sociali. Inutilmente. Nessuno ci rispondeva.

Proprio al primo cittadino Paolo Foti e al Prefetto Sessa chiediamo: è possibile ospitare oltre cento immigrati in un solo quartiere? Senza avere idee chiare e progetti per la loro integrazione? Se i progetti ci sono, dovrebbero essere comunicati alla città. Alla svelta.

Se hai un disservizio o una storia da segnalare invia le tue segnalazioni alla mia mail: fantucchioandrea@gmail.com o sulla mia Pagina Facebook "FantucchioandreaGiornalista".

Puoi anche scrivere a: redazione.ottopagine@gmail.com o a ottochannel.tv@gmail.com. O alle nostre pagine Facebook: "Ottopagine", "Ottopagine Avellino", "Ottopagine Benevento", "Ottopagine Napoli".