Silvana morta a 52 anni, dieci consulenti per l'autopsia

In corso l'esame sulla donna di S. Agata deceduta a Mercato San Severino l'8 febbraio

silvana morta a 52 anni dieci consulenti per l autopsia

Più specialisti per il Pm, i familiari della vittima e i venti medici del Fucito e del Fatebenefratelli indagati

Benevento.  

Sono dieci i consulenti nominati per l'autopsia, in corso, di Silvana, 52 anni, di Sant'Agata dei Goti, morta lo scorso 8 febbraio nell'ospedale Fucito, a Mercato San Severino. La loro indicazione è arrivata nel corso dell'udienza di questa mattina dinanzi al sostituto procuratore di Nocera Inferiore, Anna Chiara Fasano, che ha affidato l'incarico dell'esame ad un collegio del quale fanno parte i dottori Giuseppe Consalvo, Guido Sciaudone, Antonio Perna e Francesca Consalvo.

I familiari della vittima, madre di tre figli e nonna, rappresentati dagli avvocati Gaetano Piccoli e Pietro Farina, hanno optato per i dottori Noemi Razzano e Luigi De Cristofano, mentre è caduta sui dottori Giuseppe Raimo, Ludovico Docimo, Vincenzo Migliorelli e Fernando Chiumienti la scelta di alcuni dei venti medici indagati, in servizio al 'Fucito' e al Fatebenefratelli di Benevento, difesi dagli avvocati Claudia Ciaravolo, Romolo Frasso, Daniela Boccardo, Agostino De Caro, Corrado Ferrante, Gianfranco Mallardo, Paolo Troisi, Fabio Carusone, Mario Papa, Laura Ceccarelli, Adele Granata, Claudio Barbato, Lidia Migliorelli, Alfonso Della Rocca, Carlo Cennamo.

L'autopsia dovrà stabilire le cause del decesso e se esistano presunti profili di responsabilità, ovviamente a vario titolo, sia a carico delle equipe medico-chirurgiche dei due ospedali, sia dei sanitari che hanno avuto in cura la donna durante la degenza.

Alle prese con il problema di un peso eccessivo, Silvana si era ricoverata nel settembre dello scorso anno al Fatebenefratelli, dove era stata sottoposta ad un intervento di bypass gastrico, al quale, il mese successivo, ne erano seguiti altri due, sempre nella stessa struttura.

Tornata a casa, le sue condizioni non erano migliorate, al punto da costringerla anche a rivolgersi al presidio di Sant'Agata dei Goti e, infine, all'ospedale  di Mercato San Severino, che le era stato consigliato come centro specializzato. A distanza di una dozzina di giorni dal momento in cui vi era entrata, le era stata praticata un'ulteriore operazione, evidentemente ritenuta indispensabile  dopo quelle già subite a Benevento.

La situazione era poi precipitata, fino al momento in cui il suo cuore aveva smesso di battere per sempre. Una tragedia sulla quale i familiari avevano deciso di presentare una denuncia ai carabinieri, innescando l'avvio di una inchiesta.