"Guido paese più inquinato d'Italia e non posso fermare auto"

Raimo, sindaco di San Vitaliano al top per polveri sottili: "Da solo posso fare poco o nulla"

San Vitaliano.  

Chi non è mai andato a San Vitaliano, comune più inquinato d'Italia dalle polveri sottili, sarebbe portato a pensare a una sorta di Pechino, con mega ingorghi e auto ovunque, o un paese industriale con ciminiere che fanno fumo 24 ore su 24.
Niente di più sbagliato: abbandonata la via delle Puglie che lo collega ad altri paesi, il piccolo comune del nolano è un dedalo di stradine sottratte alla campagna, casette dove ogni tanto spunta qualche orto sottratto alla sottrazione. Niente megafabbriche, niente rombo di clacson e motori.


Eppure è il comune più inquinato dal Pm10: nel 2018 i limiti sono stati sforati oltre 120 giorni, secondo l'Arpac, nel 2019 già siamo a più di 60 sforamenti in sei mesi.
Una piaga, che porta frustrazione a chi guida il paese. Sì, perché Pasquale Raimo, sindaco da un anno dopo essere stato capo dell'opposizione, solitamente serafico e pacato di fronte al problema mostra sfiancamento. Uno sfiancamento, spiega, legato all'impotenza: “Il tema dell'ambiente è stato un cavallo di battaglia sia quando ero all'opposizione sia in campagna elettorale e lo è ora che sono sindaco. Ci preoccupiamo, è chiaro: la salute dei cittadini è una priorità, anche se ad oggi l'Asl non ci segnala statistiche al rialzo di malattie respiratorie o cose più gravi. Ma siamo legati: Il punto è che guidando un paese di 6200 abitanti per il problema delle polveri sottili si può fare praticamente nulla”.


Eh già, perché come spiega Raimo il problema, da analisi effettuate, deriva in gran percentuale dalle caldaie e dagli impianti di riscaldamento e in percentuale minore dal traffico veicolare. Che fare dunque? Da solo il sindaco di San Vitaliano può ben poco: “ Senza l'aiuto degli enti sovra comunali , dalla città metropolitana, alla Regione al Ministero non possiamo fare nulla. La città metropolitana ci ha aiutato con degli alberi da piantare, sono alberi mangiafumo e immaginiamo ridurranno l'impatto delle polveri sottili. Ma ovviamente non basta. Il problema sono le auto e le caldaie: servono incentivi per rinnovare il parco auto e gli impianti di riscaldamento”.


Perché anche in questo caso in un comune di 6200 abitanti non si può far molto: “Si possono disporre i controlli...che dovrebbero fare i due vigili urbani che abbiamo, entrambi avanti in età. La cosa che mi innervosisce è che laddove un sindaco ha margine di manovra, faccio l'esempio della differenziata, i risultati arrivano: in un anno siamo passati dal 40 a oltre l'80 per cento. Invece sull'ambiente siamo bloccati”.


E l'ipotesi blocco traffico a San Vitaliano creerebbe più problemi che benefici: “Abbiamo già emesso un'ordinanza per la limitazione dei fumi. La limitazione del traffico? Sono stato tentato di adottarla, ma il problema è chiaramente la Statale delle Puglie, che attraversa San Vitaliano ed è condivisa da altri comuni...se la chiudo solo io non ha senso. Se lo fanno anche gli altri comuni magari si potrebbe fare”.
Perché è anche una questione morfologica: San Vitaliano è al centro dell'area nolana modello “conca” (un po' come Benevento, che ha lo stesso problema ndr), e in base a ciò si prende gli inquinanti anche di altri comuni.
Per questo Raimo si appella a sindaci, Regione, Ministero: “La Regione sta lavorando al piano per la qualità dell'aria, lo attendiamo per le ordinanze. Noi da soli possiamo fare tutte le ordinanze che vogliamo, limitata solo a un comune piccolo non serve a nulla”.