Non funziona la tac, Teresa muore dopo 2 ore di attesa

Ennesimo caso di malasanità negli ospedali napoletani. Stavolta è accaduto al Loreto Mare

Napoli.  

E' arrivata in ambulanza già priva di sensi e in stato comatoso. Soccorsa immediatamente dai sanitari in pronto soccorso con la massima priorità da codice rosso, è stata ricoverata nel reparto di rianimazione del Loreto Mare dopo la visita dello specialista che sospettava la presenza di un'emorragia cerebrale o di un'aneurisma.

Prima di perdere conoscenza, aveva accusato un mal di testa fortissimo, con dolori insopportabili. Per capirne di più, era necessaria subito una tac. Un esame specialistico in grado di stabilire con esattezza la diagnosi per poi intervenire tempestivamente. Tac che non arriverà mai. Poiché al Loreto Mare la tac non funzionava. L'apparecchio diagnostico era andato in avaria proprio pochi minuti prima dell'arrivo della donna nella struttura ospedaliera, esattamente alle ore 11.30. In quel momento la Tac, l'unica in funzione nel presidio dove si trova un secondo macchinario rotto da 4 anni, registrava il 30esimo guasto in 6 mesi.

Maria Teresa, 52enne del quartiere Ponticelli, è deceduta dopo aver aspettato per due ore in un'ambulanza rianimativa. Arrivata all'ospedale Loreto Mare, è stata poco dopo trasferita al San Giovanni, perché la Tac non funzionava. Per fare gli esami Teresa doveva essere trasferita con un mezzo dotato di attrezzature per la rianimazione. Di ambulanze così a Napoli però ce ne sono solo due. E ci vorranno due ore per arrivare al Loreto Mare. Troppo tempo. Maria Teresa va in coma e si spegne davanti gli occhi dei parenti. Arriverà al San Giovanni Bosco già senza vita.

Dunque, un altro episodio di malasanità negli ospedali napoletani, quello di ieri mattina. I familiari non hanno sporto denuncia. Per ora. Neanche la salma è stata sequestrata. Quello che è certo sono le condizioni di disagio in cui lavora il personale sanitario del Loreto Mare. «Segnaliamo da anni che la Tac è problematica e si guasta in continuazione - dice Alfredo Pietroluongo, primario del pronto soccorso - medici e infermieri fanno il massimo ma qui manca tutto, persino strumenti fondamentali come la Tac dal momento che la nostra è vecchia».