Modragone, striscioni contro Salvini e le accuse di Saviano

In attesa del segretario della Lega sui balconi sono le scritte: Non sei benvenuto

modragone striscioni contro salvini e le accuse di saviano

L'autore di Gomorra: "Salvini dovrebbe solo chiedere perdono"

Mondragone, tensione e striscioni in attesa dell’arrivo di Salvini. Slogan contro il leader della Lega su alcuni lidi e su balconi del centro casertano focolaio di contagio da coronavirus nei giorni scorsi nei palazzi dell'ex Cirio, in un'area abitata da famiglie di braccianti bulgari di etnia rom.  Dispiegamento di forze dell'ordine e sicurezza per impedire che  in occasione della visita del leader leghista le tensioni possano superare il livello di guardia. Nei giorni scorsi, Salvini aveva lanciato accuse contro il governatore De Luca, ritenuto incapace di mantenere sotto controllo il contagio a Mondragone. Nel frattempo la zona rossa è presidiata dalle forze dell’ordine e da cinquanta militari che impediscono l’ingresso e l’uscita dall’area.

Ma ad alimentare le polemiche c’è anche un intervento di Roberto Saviano: «Dovrebbe dire perdonatemi per come ho gestito l'emergenza migranti, per come vi ho messi gli uni contro gli altri solo per mio tornaconto personale. Perdonatemi per non avervi spiegato che se gli immigrati sono senza diritti e senza contratti di lavoro, il mercato del lavoro sarà iniquo anche per voi perché, se ci sono persone costrette a lavorare in condizioni disumane per 2 euro all'ora, chi sarà disposto a pagare il giusto? Perdonatemi - continua Saviano - per aver sempre cercato un nemico per legittimare la mia esistenza in politica. Prima erano i meridionali, poi però mi è servita la loro rabbia che si è trasformata in voti e quindi ho creato un nuovo nemico che potesse essere trasversale, di tutti: lo straniero. Perdonatemi per aver messo me stesso e le mie ambizioni politiche davanti finanche alla sicurezza e alla salute degli italiani. Perché il virus - di questo abbiamo prove inconfutabili - dilaga non solo dove le fabbriche non si fermano, ma anche dove mancano diritti. E chi blocca diritti è responsabile della diffusione del virus».