De Luca chiude le scuole. Azzolina: "Decisione gravissima"

Il ministro: quello del governatore della Campania sembra un accanimento

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Non si è lasciata attendere la reazione del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per l'ordinanza del governatore campano Vincenzo De Luca che ha disposto la chiusura delle scuole fino al 30 ottobre. Una decisione sequenziale rispetto al numero dei contagi presa in seguito all’emergenza coronavirus che ha fatto registrare in Campania oltre mille nuovi casi di Covid in sole 24 ore.

“E’ una decisione gravissima, profondamente sbagliata e inopportuna. Sembra che ci sia un accanimento contro la scuola, da parte del presidente De Luca: non solo è stato l’ultimo a riaprire le scuole, ma ora è il primo a richiuderle” commenta ai microfoni di Zapping, su Rai Radio1.

Nella nuova ordinanza della Regione Campania si vietano le feste, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose, in luoghi pubblici, aperti pubblico e privati, al chiuso o all'aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente. Sono sospese le attività di circoli ludici e ricreativi. È fatta raccomandazione agli Enti e Uffici competenti di differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza. A tutti gli esercizi di ristorazione è fatto divieto di vendita con asporto dalle ore 21. Resta consentito il delivery senza limiti di orario. Queste misure si aggiungono a quelle già disposte nelle recenti precedenti ordinanze, a cominciare dall'obbligo di indossare la mascherina deciso due settimane fa.

I motivi della stretta

Il governatore ha elaborato le ulteriori misure di contenimento con gli esperti della sanità e dell'Unità di crisi dopo l'impennata di contagi registrata nelle ultime 24 ore in Campania: i nuovi positivi sono balzati da 818 a 1.127. Il dato ha fatto superare anche il saldo di 800 unità tra nuovi contagi e guariti (317 i secondi nel bollettino odierno) che il governatore aveva indicato come tetto massimo .Le misure allo studio, secondo quanto trapela, non andrebbero però verso un lockdown locale ma imporrebbero limitazioni in materia di trasporti e vita sociale.