Foti: mi scuso per la morte di Angelo. Apriremo un'indagine

Il primo cittadino recita il "mea culpa". Annuncia un'indagine interna. Ascolta le sue parole...

Foti: «Aprirò un'indagine interna per individuare eventuali colpevoli.»

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

«Chiedo scusa alla città per la morte di Angelo Lanzaro. Non era un cittadino di Avellino, ma un uomo fatto di carne e ossa. Un uomo che non meritava di morire così. Aprirò un'indagine interna per individuare eventuali colpevoli. Un'indagine rivolta a chi doveva occuparsi del caso di Angelo e dei suoi amici.  (Foti si riferisce fra gli altri all'assessorato alle Politiche Sociali. E  ai vigili urbani che, secondo quanto detto dall'assessore Teresa Mele, sarebbero più volte andati al Mercatone. Senza mai trovare Angelo e i suoi amici)». Il sindaco di Avellino Paolo Foti parla al microfono di Ottochannel e Telenostra. Siamo col collega Ottavio Giordano, che segue il "caso" di Angelo e Sergio e Virgilio da almeno un anno.

(Clicca sulla foto di copertina. E guarda il servizio: a cura del collega Angelo Giuliani)

E chiede scusa per la morte di Angelo Lanzaro. Il senzatetto trovato cadavere ieri nel Mercatone. A causa del freddo e dell'abbandono di istituzioni e associazioni.

Intanto la Procura ha annunciato l'apertura di un'indagine. Il pm del Tribunale di Avellino, Paola Galdo, ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità sulla morte del 44enne di Visciano.

Continua Foti: «Ringrazio gli organi di informazione che sono più attenti degli addetti ai Lavori. Fanno luce sui problemi degli ultimi. Le vostre notizie "datele" direttamente a me: ho l’impressione che ricada tutto sulle mie spalle. Non è un modo per scusarmi. Dovrò fare più attenzione al lavoro di chi mi circonda. So che comunque tutte le scuse del mondo non possono bastare. Troppo è il dolore».

Ottopagine ve l'ha raccontato. Il Comune ha ripetutamente ignorato le richieste d'aiuto di Angelo. E degli amici che con lui condividevano quell'alloggio di “sfortuna” al Mercatone. I tre uomini vivevano in condizioni di igiene e sicurezza precaria. In un'edificio di competenza comunale. Eppure, le loro richieste d'aiuto non sono state ascoltate. Nonostante le denunce di emittenti televisive e organi d'informazione. 

Anzi. Ieri l'assessore alle Politiche Sociali Teresa Mele ha dichiarato: «Più volte i vigili urbani si erano recati al Mercatone, ma non hanno mai trovato i tre uomini».

Motivazioni che non hanno convinto nessuno. Anche alla luce di un sopralluogo tenutosi al Mercatone qualche mese fa. Da parte degli uffici comunali. E di un comunicato della Protezione Civile che chiedeva ai Comuni di mettere al sicuro i senzatetto. 
Angelo, Sergio e Virgilio vivevano lì da oltre un anno. Tutti i giorni. Mercatone che, gioco del destino, si trova a due passi dal Comune.

Ma hanno fallito tutte le associazioni assistenziali e anche quelle ecclesiastiche. Ignorando il grido di aiuto dei tre clochard avellinesi.

Foti conclude: «Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. Anche delle associazioni di settore. Da soli non possiamo farcela».

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