Capasso (Under 17): "Così sono nato portiere"

L' estremo difensore granata: “La Salernitana punta sui giovani”

Salerno.  

Intervenuto ai microfoni di Granatissimi.Ottopagine, a parlare è stato l’attuale estremo difensore della Salernitana Under 17, Bruno Capasso: “Fin da piccolo mi è sempre piaciuto il calcio. Per convincere il mio primo allenatore a schierarmi in campo portavo in maniera simbolica delle medaglie ottenute a scuola per dimostrargli il mio valore. Sono sempre stato tenuto in considerazione, talvolta ho giocato con quelli di età maggiore alla mia. Poi è iniziata l’esperienza con la Salernitana: questa è la mia terza stagione, sono partito dai Giovanissimi Nazionali. Mi sono trovato subito bene, mi hanno sempre dato una mano. Nella società danno molta importanza ai giovani per questo penso che quello granata sia un buon settore giovanile” – queste le prime battute del ragazzo classe 2000, che brevemente si è presentato.

Il portiere è un ruolo non sempre amato e preferito dai bambini: “In realtà inizialmente ero un difensore. Durante una partita, poi, a causa della mancanza del portiere, provarono a farmi giocare in porta. Videro che me la cavavo bene, per questo da quel momento ho intrapreso la strada dell’estremo difensore. Nella scuola calcio, però, non ho mai avuto un preparatore: possiamo dire che in quegli anni il mio allenatore, a livello amatoriale, è stato mio fratello grazie ai suoi tiri in giardino”.

Un passaggio sul vivaio granata: “Come settore giovanile la Salernitana punta molto sulla crescita dei giocatori tralasciando spesso il risultato, posto in secondo piano. Per noi, come ci ripete sempre mister De Cesare negli spogliatoi per invogliarci a fare sempre di meglio, conta molto più la prestazione e il buon gioco espresso rispetto all’esito del match. Ovviamente quando arrivano le vittorie è sempre una grande soddisfazione. La Salernitana punta a portare i giovani talenti del vivaio in prima squadra, sono molto valorizzati”.

Sull’ultima partita dell’anno terminata 0-0 col Pescara e sulle aspettative: “Il risultato è stato giusto, anche noi abbiamo creato molto, la loro difesa è stata brava a neutralizzare le nostre azioni offensive. Mi auguro di arrivare ai massimi livelli. Già entrare in uno stadio come l’Arechi con una grandissima storia sarebbe un onore. Il mister tiene molto a noi, ci tiene in considerazione, la sua fiducia nei nostri confronti è immensa e noi la ricambiamo”.

La classifica non aiuta, ma siamo solo a metà campionato: “Il nostro grande obiettivo fissato all’inizio della stagione sono i play – off. Il nostro è un gruppo molto compatto, sia all’interno dello spogliatoio che fuori. Siamo stati fin dal primo giorno un gruppo unito e sia nella buona che nella cattiva sorte siamo sempre cresciuti insieme. Speriamo di raggiungere i vertici e giocarcela con le grandi del calcio italiano. All’interno della nostra rosa, come ogni squadra, ci sono importanti calciatori promettenti”.

Su mister De Cesare: “Il rapporto col mister è sempre stato di rispetto reciproco. E’ una grande persona, quella giusta che può insegnarci il calcio di oggi. Allenatori come lui non se ne trovano tutti i giorni”.

Due le squadre di spicco del girone C: “La Roma è davvero molto forte. Nonostante ciò, siamo andati a Trigoria e non abbiamo subito la loro prestazione. Nel primo tempo, ad esempio, in campo c’era solo la Salernitana: da qui si nota anche il gran bel gruppo formatosi. Anche col Palermo, vice capolista, siamo stati sconfitti per poco. Ce la possiamo giocare con tutti”.

Capasso ha poi parlato dei suoi beniamini: “Il mio idolo è Neuer perché nel calcio odierno è l’estremo difensore più forte e completo, è bravo nelle uscite e soprattutto con i piedi, cosa fondamentale visto che tantissime azioni partono dal portiere. Ho grande stima anche in Donnarumma: essere catapultato a soli 16 anni in un ambiente del tutto diverso da un settore giovanile non è semplice. E’ caratterialmente forte: affrontare la Serie A a questa età è molto difficile”.

Sul portiere della prima squadra: “Terracciano per me è un grandissimo estremo difensore. Nonostante le critiche che riceve risponde con delle grandi prestazioni, talvolta alternate. E’ il nostro portiere, bisogna avere fiducia in lui e sostenerlo emotivamente sempre”.

Ed infine: “I giovani ultimamente nel calcio italiano non sono più valorizzati come una volta. Purtroppo gli italiani sono anche ostacolati dai talenti provenienti dall’estero. Nella Salernitana, però, questo fortunatamente non accade”.

Marco Savarese