20 anni fa la Salernitana di Franco Varrella si giocava una fetta fondamentale di salvezza in una partita sulla carta abbordabile, ma che riservò più di un grattacapo. A Salerno arrivava il Castel di Sangro, capace di disputare un ottimo campionato e di garantirsi al categoria anche per la stagione successiva in largo anticipo e giocando un buon calcio soprattutto tra le mura del "Patini. La formazione giallorossa non aveva nessuna voglia di recitare il ruolo della vittima sacrificale e preparò la gara nei minimi dettagli, pronta a mettere lo sgambetto alla Salernitana e a onorare la stagione fino all'ultimo minuto dell'ultima partita. E' una di quelle partite, però, dove il fattore tifo conta di più dell'aspetto prettamente tecnico: il principe degli stadi, infatti, presentava un colpo d'occhio eccezionale, una bolgia infernale già due ore prima dell'inizio della contesa proprio come avevano chiesto società, allenatore e calciatori. Ciononostante gli ospiti non si fecero intimorire e a nessuno degli undici calciatori avversari tremarono le gambe; i granata, almeno per 45 minuti, non riuscirono a calciare con pericolosità verso la porta avversaria pur tenendo costantemente in mano il pallino di gioco. Preoccupato per il risultato ad occhiali, Varrella a metà ripresa decise di dare spazio e fiducia a Masinga che, poche ore prima, aveva disputato una gara con la sua nazionale a Wembley presentandosi a Salerno fisiologicamente non al top della forma. A due minuti dal termine, però, il colpo di scena ormai inatteso: cross di Tudisco a tagliare fuori tutta la difesa ospite e rete del sudafricano posizionato al posto giusto al momento giusto. Un gol che valse la salvezza e che salvò una stagione partita con ben altri auspici: Aliberti capì che bisognava risollevare il morale della piazza e sotto traccia già lavorava al grande ritorno di Delio Rossi...
Gaetano Ferraiuolo