Una domenica indimenticabile, un finale di partita vietato ai deboli di cuore e che un giorno i tifosi di oggi racconteranno ai tifosi del futuro. Quando fuori casa perdi 2-0 e al 96', sotto quella curva che non ha mai smesso di incitarti, riesci addirittura a segnare il gol della vittoria è inevitabile entrare nella storia. Un tempo ci pensò Lazzaro: prodezza al 94' allo Stadio San Paolo e 1-1 meritatissimo a cospetto degli storici rivali del Napoli, ormai convinti di aver portato a casa un successo dal sapore di serie A. Ci penso il "carneade" sudamericano, dopo il palo di GIorgio Di Vicino, a battere il compianto Franco Mancini proprio sotto la curva B, ammutolita e consapevole che la Salernitana aveva fatto davvero un'impresa magnifica.
Oggi, però, a Salerno non si parla che di "Minala al 96'", di un gol che può cambiare la storia del campionato e di una Salernitana che non valeva certo quella posizione di classifica. Bravissimo Sprocati a restare lucido e a servire un pallone con i fiocchi, straordinario il centrocampista scuola Lazio a mantenere la freddezza necessaria per battere l'incolpevole Radu e coronare un sogno, quello di espugnare il Partenio dopo 23 anni. E' il bello del calcio, è il bello del derby, è il bello di una Salernitana non sempre bellissima, ma che ha dimostrato di avere cuore, grinta, carattere e attaccamento alla maglia, qualità che vengono prima delle doti prettamente tecniche. Contro il Frosinone la sua assenza sarà pesantissima, ma siamo certi che all'Arechi sarà il più applaudito: inchinatevi a lui, Minala al 96'..
Gaetano Ferraiuolo
