Dal tormentone dei "palloni" a "Salerno non è Lazio": la nuova sfida con Lotito

Faccia a faccia tra la Salernitana e l'imprenditore romano. Dieci anni di un rapporto complesso

dal tormentone dei palloni a salerno non e lazio la nuova sfida con lotito
Salerno.  

“Quando sono arrivato non c’erano nemmeno i palloni”. Più si avvicina Lazio-Salernitana e più rimbomba nei tifosi la frase di Claudio Lotito che fu un ritornello della sua esperienza a Salerno. Un’amara verità ma anche il desiderio di vedersi riconosciuti gli sforzi fatti. Nonostante tutto, nonostante il tempo. “Ho ripreso una squadra fallita e condannata all’Eccellenza e l’ho portata in serie A”, l’ammissione che Lotito a tutti ricorda quando gli chiedono della Salernitana. 

Una storia piena di successi sportivi, caso emblematico della querelle multiproprietà per l’intero movimento nazionale, ma con strascichi sui titoli di coda ancora accesi. A Lotito non è mai andata giù la gestione della parentesi semestrale dopo la promozione dei granata in serie A, con il ripudio alla cessione obbligata entro quel 31 dicembre 2021. Una deadline che ha rischiato anche di veder scomparire i granata prima dell’arrivo di Danilo Iervolino e di un passaggio di quota a cifre che a Lotito mai sono andate giù. 10 milioni la cifra investita dall’imprenditore di Palma Campania, più volte criticata da Lotito. “Ma io non ho venduto niente – disse il patron a Report - secondo lei è un grande risultato questo? Se una società non ha un euro di debito, è autosufficiente, quanto vale? Sicuramente non vale 10 milioni, ma di gran lunga una cifra superiore a questa cifra. 20-30, 40 milioni di euro? Di gran lunga superiore. Io l’avevo valutata 60 milioni”.

Domani Lazio e Salernitana si ritroveranno e il libro dei ricordi permetterà di ricordare vecchi episodi e anche un veleno di fondo mai sopito. La scalata dalla serie D alla serie A resta viva nell’umore di una tifoseria che è passata però dall’esaltazione alla contestazione dura, forte, feroce dopo i campionati all’insegna del “galleggiamento” e con la paura addirittura di perdere la cadetteria.  Ora invece, proprio il purgatorio della B è pronto a riaccogliere i granata, non senza rimpianti. 

Piange la Salernitana, non sorride nemmeno la Lazio alle prese con una stagione senza sussulti, con l’appiglio di una qualificazione alle coppe europee e con una semifinale di Coppa Italia da trasformare in un’impresa. Ora la sfida di domani, con la Salernitana che nella sua parentesi post-Lotito ha già saputo dare bocconi amari (due vittorie per i granata, una per i biancocelesti negli ultimi due campionati) e sogna l’ultimo scherzetto al suo ex patron per rendere meno amaro il cammino verso la B.