Salerno, Entella, Guazzo e quella serie B mancata

Il suo addio alla maglia granata scatenò le polemiche del pubblico

Salerno.  

Se oggi Salernitana e Virtus Entella si trovano in serie B, una piccola parte di merito va attribuita senza dubbio anche a lui che, a suon di gol, ha contribuito alla scalata di entrambi i club dalla Lega Pro alla cadetteria. Stiamo parlando, naturalmente, di Matteo Guazzo, attaccante che a Salerno ha fatto la differenza soprattutto in Seconda Divisione, ma che è stato etichettato come "traditore" dalla stragrande maggioranza dei tifosi dopo l'addio consumatosi a gennaio del 2014. I fatti sono noti a tutti. Dopo la sconfitta di Lecce, Lotito e Mezzaroma radunarono squadra e staff tecnico all'interno dell'Hotel Mediterranea invitando "chi non se la sentisse, a farsi immediatamente da parte". Il neo ds Fabiani e la proprietà accolsero la richiesta di Guazzo che, per motivi familiari, preferì trasferirsi al Nord per riavvicinarsi a casa. La scelta ricadde sull'Entella ed il suo sogno era quello di giocare finalmente in serie B dopo aver vinto diversi campionati nelle categorie inferiori.

I ragazzi di Prina tagliarono il traguardo con merito, ma il sogno è rimasto nel cassetto: un attrito col mister, infatti, comportò l'esclusione dalla rosa e la cessione all'Alessandria. Nel gennaio del 2015 la società granata pensò ad un clamoroso ritorno, "perchè solo gli stupidi non ammettono gli errori, abbiamo molto apprezzato il comportamento di Guazzo dopo che è andato via da Salerno e, tra persone intelligenti, si può sempre chiarire e fare un passo indietro. Stiamo parlando comunque di un ottimo giocatore". L'affare saltò in extremis, ma Guazzo non ha mai nascosto il suo affetto per la Salernitana e per una tifoseria che, pur sentendosi "tradita", ricorda con affetto i 15 gol che contribuirono alla vittoria del torneo di Seconda Divisione.

Gaetano Ferraiuolo