Benevento

La speranza che il fenomeno si fosse interrotto, alimentata da una breve tregua, è naufragata miseramente. Quattro episodi da metà novembre, tre nel giro di due settimane. Riesplode, ammesso che si fosse mai sopito, l'allarme per le rapine notturne nelle abitazioni. Alle quali si aggiungono, poi, sempre nello stesso lasso di tempo, in città ed in provincia, quelle messe a segno ai danni di attività commerciali e in strada. A differenza di queste ultime, però, quelle commesse tra le mura domestiche stanno fortemente preoccupando un'opinione pubblica che assiste, inerme, al ripetersi di aggressioni violente. E si chiede come sia possibile che in un territorio disseminato di presìdi delle forze dell'ordine, possano continuare a verificarsi con una simile frequenza. Gli anziani le vittime preferite. Le più deboli ed indifese. Bersagli fin troppo facili, da depredare di denaro e oggetti preziosi.

Pontelandolfo, Sant'Agata dei Goti e Puglianello le tappe marchiate dal terrore che si sono lasciati alle spalle banditi senza scrupoli. Spesso armati. Vigliacchi col volto coperto. Balordi pronti a tutto, capaci di accanirsi senza pietà contro chi non può reagire. Persone in là con gli anni, svegliate all'improvviso e minacciate. Costrette a subire la profanazione della propria intimità da parte di malviventi che in qualche caso hanno mostrato di conoscerne le abitudini. I racconti di quanti hanno vissuto momenti che sarà impossibile dimenticare, si somigliano tutti. Restituiscono la paura provata in quei terribili minuti per la propria sorte e di quella dei loro familiari. Perchè in situazioni come queste il rischio della tragedia è sempre altissimo. E non basta ad allontanarlo il più possibile, tentando di esorcizzarlo, l'aridità delle enunciazioni. Quelle, al massimo, possono anelare ad aumentare la percezione della sicurezza, non la sicurezza.

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