Cosa spinge un anziano a guardare per ore un cantiere? Perché risulta così appassionante, al punto da attirarne a decine, anche se fa molto freddo o molto caldo. Sono tanti i pensionati che scelgono di praticare – con sorprendente assiduità - questo passatempo.
Un hobbye che non ha costi. Servono solo mani dietro la schiena e uno sguardo fermo e attento. Capace di vedere ogni minimo dettaglio. Per valutare come procedono i lavori, anche se – magari – per tutta la vita s'è fatto altro. E non certo l'operaio. O il capocantiere.
Avellino ospita da anni la Serie A del campionato nazionale dei cantieri. La maggior parte sono lì da anni. Incompiuti. Trascurati. Alcuni, invece, sono perennemente attivi. Ed è proprio in quelli che si può assistere a uno spettacolo straordinario. Ci si può trovare di fronte a grandi lezioni di ingegneria o architettura. I docenti sono loro, gli anziani.
Ma qual è il fascino del cantiere? Perché sprecare del tempo a osservare persone che lavorano?
Secondo il signor Alberto, 72 anni, è più bello guardare i cantieri che la televisione.
Ma perché?
«In televisione sentiamo ogni giorno tanto schifo. Guerre, politici che rubano, i terroristi. Preferisco spegnere la tv e stare all’aria aperta a vedere come si trasforma la città.»
C’è ancora speranza nel cambiamento. Gli anziani ci credono.
«Vogliamo una città più bella. Io guardo i cantieri perché voglio vedere bene come lavorano gli operai. Fin da bambino ho questa passione. Non è una perdita di tempo. I telefoni tecnologici (ndr. Smartphone), sono una perdita di tempo. Guardare il cantiere, invece, è vedere un’opera che piano piano viene alla luce». Queste le parole di Modestino.
Ma qual è il cantiere preferito di Avellino per i nostri anziani?
La maggior parte dei “canteriologi” apprezza lo spettacolo di Piazza della Libertà.
«Purtroppo ora i lavori sono quasi finiti. Spero che riprendano presto quelli per il tunnel perché è comunque un posto centrale ed è più facile andarci.
Hanno lavorato bene. La piazza è venuta bene ma si poteva fare di più. Non sarà mai bella come quando ero giovane».
Ma c’è anche chi la critica. Come Mimmo, pensionato 68enne.
«E’ sempre bello vedere piazza Libertà. E’ il simbolo della città. Ma ultimamente la stanno rovinando ancora di più con questi lavori. Prima c’erano addirittura i cigni nelle fontane. Ora i vandali le distruggono e lanciano le monetine. Ma qua non stiamo a Roma, io penso che le monetine inquinino l’acqua delle fontane. Anche per questo motivo stiamo aspettando tanto tempo per vederle di nuovo complete».
La maggior parte degli anziani guarda i lavori in gruppo. In silenzio. Gli occhi sono puntati sui (veri) protagonisti: gli operai.
«Io lo faccio per sentirmi più vivo. A volte vorrei oltrepassare le recinzioni e dare una mano. Sono sempre stato un grande lavoratore, non sopporto stare a casa e non fare niente. Passavo intere giornate a guardare i lavori a Piazza Libertà. Ci riunivamo in 4 o 5 e discutiamo, come se fosse il nostro bar personale».
E’ tempo di completare tutti i lavori. Solo in questo modo si potrà far vivere ancora questo sport. Intanto abbiamo già il campione del 2016. Un comune in provincia di Bologna, gli ha assegnato l'onorificenza di direttore di cantiere ad honorem. Chissà se il prossimo vincitore potrà essere proprio un cantierista avellinese… Sempre che il comune decida di indire questa insolita competizione.
Giuseppe Forino*
*(studente del Vivaio di Ottopagine, il corso di giornalismo multimediale organizzato nell'ambito dell'iniziativa scuola lavoro).