Commozione e lacrime nella Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista, durante i funerali di Enzo Cecere il 59enne arianese venuto a mancare improvvisamente nei giorni scorsi lontano dalla sua terra che tanto amava.
La salma è arrivata in aereo dal Guatemala con atterraggio all'aeroporto di Roma Fiumicino e da stamane è stata allestita la camera ardente all'interno della chiesa, nel quartiere della sua infanzia lungo via Nazionale.
In una pergamena di quattro facciata, il ricordo commosso degli amici, attraverso alcuni pensieri con questa prefazione. Ad Emilio Chianca il compito non facile di leggerla:
Per Enzo, che un amaro destino ha troppo presto rapito alla sua famiglia ed alla vita. Il comune desiderio di lasciare testimonianza imperitura per l'improvvisa scomparsa di un vero amico ha spinto tanti di noi, amici e parenti a esprimere con parole forse inadeguate, comunque sincere, la marea di emozioni e dolorosi sentimenti, che ci ha sommerso e prostrato. Ciascuno lascia in poche righe parte del suo cammino straziato, traccia profonda di rapporti antichi, di giovanili avventure e di mature esperienze vissute in allegria e convivialità. Tutti vogliono in tal modo onorare un amico, grande nella determinazione, nella lealtà, nella solidarietà. Una persona eccezionale che aveva ottenuto brillanti risultati, che lontano da casa ha realizzato sogni non comuni, che avrebbe voluto trascorrere il resto dei suoi giorni sotto il cielo che lo aveva visto venire al mondo, in questo esaudito dalla sofferta decisione di una compagna degna di lui, dotata di tanta forza d'animo da accondiscendere ad una scelta difficile e dolorosa per la famiglia. Una persona speciale, che merita di essere ricordata e rimpianta da ogni vero arianese, da tutti coloro che lo hanno conosciuto, stimato ed amato.
Don Raffaele Iorizzo: "Sentiamo il peso e la sofferenza per chi termina il suo cammino terreno, per chi sperimenta la realtà della morte in prima persona e attraverso in familiari in maniera riflessa. Un uomo che ha vissuto intensamente il suo essere arianese anche stando tanto tempo all'estero. Ha conservato contatti significativi con i suoi amici, il suo rione, la sua città. Arrivare qui e riposare nel cimitero di Ariano, credo sia ancora più significativo, per questo affetto e amore che lo ha legato alla sua città d'origine. Chiaramente si sente il peso, la sofferenza, ho visto gli amici molto provati, una grande e bella solidarietà. Le parole della fede, ci devono dare consoliziione. Il Signore ha vinto la morte, ha spezzato quelle catene che tante volte ci tengono legati alle nostre paure, limiti e miserie e ci da la possibilità di camminare nella libertà, anche aldilà della morte."
Voleva ritornare al più presto ad Ariano, per sempre, con la sua famiglia. Un desiderio che aveva espresso emozionando tutti un mese e mezzo fa con quella sua foto, che era diventata subito la copertina di benvenuto all’ingresso di un cortile storico di via Tribunali della collettiva fotografica “A Sud di nessun Nord” di “Ariano in Parole” 2017. Scatti, parole, video, per mettere insieme le esperienze degli immigrati di oggi e degli emigranti di ieri. Tra questi c’era lui Enzo Cecere, il gigante buono nato ad Ariano e da 36 anni residente in Guatemala. Un malore improvviso, inaspettato, crudele, lo ha strappato all’affetto di tutto, rendendo ancora più gelido l'inverno degli arianesi, addolorati dopo la terribile notizia arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Redazione