"L'ambizione nella gestione dei rifiuti non crea solamente un ambiente migliore per i nostri cittadini ma anche posti di lavoro". Così all'Ansa Campania Domenico Gambacorta, sindaco di Ariano Irpino e presidente della Provincia di Avellino che in qualità di relatore del parere sulla gestione dei rifiuti approvato nel giugno scorso dal Comitato europeo delle regioni (CdR), è intervenuto a Bruxelles a una conferenza sull'economia circolare.
Presenti circa 200 rappresentanti di associazioni, membri del CdR e del Ministero dell'Ambiente di Malta, che durante il semestre in corso presiede il Consiglio Ue. Maggiore responsabilità da parte dell'industria, eliminazione delle discariche, obiettivi vincolanti su riuso e riciclo, lotta allo spreco alimentare e campagne di prevenzione sulla produzione di rifiuti. Sono questi i punti sui quali, secondo Gambacorta, l'Unione europea deve puntare se vuole avere successo nella sua transizione verso un'economia circolare."
Concetti espressi in maniera dettagliata già nel corso dei precedenti interventi che hanno visto Gambacorta in prima linea a Bruxelles, fino a ricevere gli elogi da tutti i membri del comitato europeo delle regioni.
“Le competenze e le responsabilità nell'efficiente, efficace ed economica organizzazione della raccolta dei rifiuti urbani – dichiarò nella sua relazione il presidente della provincia di Avellino, Domenico Gembacorta - cadono, quasi ovunque nell'Unione europea, sui Sindaci e dunque, sui Comuni, oltre che sugli altri livelli delle Istituzioni locali, Province e Regioni. Si tratta di responsabilità fondamentali perché investono non soltanto le questioni ambientali, di un territorio che merita rispetto e che non può sopportare ulteriori aggressioni, ma soprattutto la salute dei cittadini. Va, però, considerata con sempre maggiore attenzione il problema del valore del rifiuto urbano. Nella logica dell'economia circolare, i sindaci, i comuni, le province e le regioni dell'Unione europea, devono essere in grado di porsi obiettivi che possono migliorare la qualità della vita nei 28 Paesi dell'Unione.
Obiettivi e target che sembravano inimmaginabili fino a pochi anni fa – afferma sempre Gambacorta - soprattutto le percentuali della raccolta differenziata, ma anche la riduzione della produzione di rifiuti urbani – sono stati superati grazie all'Eco Design, alla prevenzione, alla regolamentazione, allo sharing, al riutilizzo, alla riparazione, al reimpiego delle risorse. Sarà di fondamentale importanza la diffusione uniforme, in tutta Europa, di buone pratiche, comprendendo come le differenze fra i diversi Paesi siano notevoli e vadano ridotte gradualmente, come peraltro la legislazione europea ha già previsto, immaginando tempi diversi per il raggiungimento della riduzione dei rifiuti da destinare alle discariche.
Intanto si prevede la riduzione del rifiuto tal quale e la imitazione del rifiuto organico da destinare alle discariche. Un'economia circolare che tende al 100% attirerà nuove imprese, metterà a disposizione dell'economia europea milioni di tonnellate di materie secondarie, genererà nuova occupazione, contribuirà alla riduzione delle emissioni climalteranti.
L'attivazione di questo circolo virtuoso ha necessita di tre misure: - Introduzione di nuove filiere di responsabilità estesa (moda, arredamento, imballaggi); - Introduzione della responsabilità del consumatore e puntuale applicazione del principio "chi produce paga" - Riduzione, che riguarda soltanto alcuni Paesi europei, degli incentivi alla combustione dei rifiuti. Il 2030 può sembrare lontano, ma l'esperienza dimostra come non sia affatto così.
L'idea di lanciare e di coinvolgere i sindaci di tutta Europa in uno schema simile al Patto dei Sindaci, che tanto successo ha avuto nel settore dell'energia sostenibile, non soltanto farebbe partire dal basso questa riforma, ma consentirebbe una diffusione degli obiettivi in tempi incredibilmente più rapidi.”
Gianni Vigoroso