Ariano Irpino

La dipendenza dalle droghe leggere e dai super alcolici è una moda che sta prendendo sempre più piede tra i ragazzi e in particolar modo nella sfera dei minori. Lo testimoniano le ultime operazioni e arresti in Irpinia. Una tematica che è stata affrontata a 360 gradi all'Istituto De Gruttola di Ariano Irpino nel corso di un incontro fortemente voluto dal dirigente scolastico Pietro Petrosino il quale ha esortato i giovani, prima da padre e poi da preside a difendere e preservare ogni giorno la vita da ogni insidia. Un progetto di prevenzione che ha ricevuto gli elogi del dirigente scolastico provinciale Rosa Grano. E non è la prima volta che il De Gruttola, si distingue per iniziative di qualità e grosso spessore. 

I minori sono sempre più autori e protagonisti di brutti fatti di cronaca. E’ di pochi giorni fa la feroce aggressione a Mugnano, comune alle porte di Napoli ai danni di un 13enne ad opera di tre bulli. Un fenomeno che il procuratore di Avellino Vincenzo D’Onofrio definisce così: "Ai miei tempi, non si chiamava bullismo. L'atteggiamento del bullo è quello del mafioso. Il bullo non acquisisce il suo potere attraverso gli atti di intimidazione, ma lo fa attraverso il silenzio di chi vede. Solo abbattendo quell'aspetto si può sradicare il bullismo, come la camorra."

Presenti al tavolo dei relatori oltre al procuratore Alfano, il vice prefetto Ester Fedullo, il dirigente della Polstrada di Avellino Renato Alfano, il dirigente scolastico di Avellino Rosa Grano, il dirigente medico Asl Pasqualino Molinario, il segretario Uil scuola Antonio Doria. Ha moderato i lavori Barbara Ciarcia. Nutrita rappresentanza del Commissariato di Polizia di Ariano Irpino a partire dal Vice Questore Maria Felicia Salerno. A rappresentare l'amministrazione comunale il vice sindaco Giovannantonio Puopolo, l'assassore alla pubblica istruzione Debora Affidato e il consigliere comunale Patrizia Savino.

La vita è la mia droga, la gioventù è un'eterna primavera, questo il tema del convegno, che per la verità non è stato seguito con il giusto e meritato interesse dalla platea studentesca, più volte richiamata al silenzio. Colpa forse anche degli interventi che dovevano entrare in maniera più diretta nel cuore dei ragazzi al fine di suscitare maggiore attenzione. 

Gianni Vigoroso