di Luciano Trapanese

Siamo in pieno allarme morbillo Chi l'avrebbe mai detto? 844 casi segnalati a gennaio, il 230 per cento in più rispetto allo scorso anno. Le regioni più colpite Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Subito dopo la Campania e la Calabria (storicamente al comando di questa graduatoria). Che segnala anchela bassa percentuale di bambini vaccinati.

A proposito di vaccini, non sono servite a nulla le campagne dei medici campani. Che più volte – lo scorso anno -, sono intervenuti per sollecitare le famiglie. Risultato, niente. O quasi.

L'Italia è stata inserita nel poco onorevole elenco dei Paesi «a rischio salute» per gli americani che intendono viaggiare all'estero. Il motivo proprio i focolai epidemici di morbillo.

Come un paese del terzo mondo.

E infatti, la Penisola risulta l'unico tra i 18 Paesi della regione europea dell'Oms in cui non è stata ancora interrotta la trasmissione endemica del morbillo.

L'epidemia è stata causata anche da una nuova variante del genotipo B3 del morbillo, molto probabilmente importata.

Lo scorso anno – solo nella nostra regione - ben 9mila bambini nati nel 2012 non sono stati sottoposti al vaccino trivalente (che protegge anche da parotite e rosolia).

Una situazione – come ha segnalato anche l'Ordine dei medici della Campania – ai limiti dell'emergenza. Con il rischio concreto di una epidemia simile a quella del 2002. In quel caso da gennaio a luglio sono stati 40mila i contagi nella popolazione: 600 persone sono finite in ospedale, 16 sono stati i casi di encefalite e quattro i morti.

Quelle che molti ignorano sono le complicazioni legate al morbillo (che è una malattia infettiva altamente contagiosa). Può provocare polmoniti, infiammazioni acute dell'encefalo e persino la morte.

La notizia esplode sui media all'indomani della messa in onda di Report. Nella trasmissione d'inchiesta – come saprete – sono stati riportati pareri preoccupanti sulle conseguenze del vaccino per prevenire il papilloma virus (che causa il 90 per cento dei tumori al collo dell'utero: in Europa muoiono 35 donne al giorno).

E ripropone un vecchio ritornello sui vaccini. Uno scontro aperto tra gran parte della comunità scientifica, che ne consiglia l'uso (l'Organizzazione mondiale della sanità impone anche degli indici minimi da rispettare), e alcuni medici che ritengono invece siano dannosi e fanno bene solo alle tasche delle case farmaceutiche.

Il tam tam sui social e una buona dose di immancabili fake news rende poi la discussione spesso surreale.

Le conseguenze però sono inevitabili: e l'epidemia di morbillo (che – per chi non lo sapesse – miete ogni anno migliaia di vittime, quasi tutti bambini), rappresenta un classico esempio.

Tra i pasdaran antivaccinazione c'è chi cita le conseguenze negative dell'iniezione contro la poliomielite (dimenticando quello che provoca la malattia). Una guerra insensata. Piuttosto che una discussione seria e articolata, dove le diverse ragioni vengono esposte in modo chiaro e scientificamente verificabile, si va avanti per slogan, complottismi, notizie infondate.

Del resto basta leggere i bugiardini di qualsiasi farmaco (anche le apparentemente innocue aspirina o tachipirina), per verificare le possibili e a volte gravi controindicazioni. Ci sono medicinali che potrebbero avere conseguenze più serie delle stesse malattie che curano.

Difficile pretendere dei vaccini senza controindicazioni.

Le vaccinazioni hanno però consentito – nell'ultimo secolo – di migliorare in modo radicale lo stato di salute di intere popolazioni. Sono state evitate morte e disabilità. Alcune malattie infettive sono sparite, come la poliomielite. Altri quasi scomparse, come la difterite e la rosolia. Era quasi eliminato anche il morbillo, ma la rinuncia di tanti alla vaccinazione lo ha di fatto rimesso in circolo. E in modo spesso incontrollabile.