Sant'Antimo

 

di Simonetta Ieppariello

Una cena a casa, tra amici. Il caldo, l'estate. Una sera come tante. Poi, la tragedia e l'ennesimo caso di duplice omicidio a sfondo passionale. Le vittime sono un giovane ingegnere napoletano di 31 anni, Biagio Junior Buonomo, e la sua fidanzata russa di 30, Anastasia Shakurova.

Sono stati massacrati dopo essere stati narcotizzati dell'ex compagno di lei, Stefano Perale, 50 anni, un docente formatore.

La scena del delitto è l'appartamento di proprietà dell'uomo, al primo piano di una palazzina degli anni '90. Un appartamento in via Abruzzo, una strada dell'immediata periferia di Mestre. È stato lo stesso Perale, in stato confusionale, a chiamare in piena notte la polizia e confessare: «Venite, ho ucciso due persone». Una carneficina. Un massacro.

I soccorritori appena entrati hanno trovato una grossa macchia di sangue nel salotto. 

Biagio junior Buonomo era originario di Sant’Arpino ma era cresciuto a Sant’Antimo.

L’ex compagno della ragazza li aveva invitati a casa per poi trucidarli. Vito Buonomo, padre del ragazzo ucciso, lavora come geometra al comune di Sant’Arpino e la sua è una famiglia molto conosciuta nel paese casertano. Biagio junior aveva molti amici a Sant’Antimo dove era cresciuto. Aveva studiato al liceo Diaz di Caserta, poi la laurea in ingegneria all’ università Federico II di Napoli.

Da qualche anno viveva a Gallarate, in provincia di Varese, insieme alla bellissima ragazza russa. I due erano stati in Campania la settimana scorsa a Barano d’Ischia, dove aveva preso la residenza, per le elezioni comunali. La donna aspettava un bambino e avevano acquistato una casa a Mestre. 

LA DINAMICA. L'uomo ha prima fatto bere alla coppia una sostanza narcotizzante. Quella sostanza l'ha mescolata alle bibite servite a tavola. Una volta che i due erano storditi li ha finiti. Forse ha prima soffocato lei con un fazzoletto premuto a lungo sul volto, e poi ha rivolto la sua rabbia contro il "rivale", colpito a sprangate in cucina e finito, secondo una ipotesi, proprio nel palazzo, raggiunto in un disperato tentativo di fuga.

Sul posto gli uomini della scientifica, coordinati dal pm di turno Giorgio Gava. L'omicida è ancora una volta un insospettabile di lui parlano soprattutto le foto pubblicate sul profilo Facebook e raccontano l'apparenza di un uomo sorridente e pieno di interessi. Il legale di Perale, l'avvocato Matteo Lazzaro, ha riferito che oggi nel primo interrogatorio il suo assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere. «È molto provato per l'accaduto - spiega -, molto stressato».