Ariano Irpino

E’ rimasto agonizzante, faccia a terra, solo e impotente in fondo ad un dirupo di contrada Ponnola ad Ariano Irpino, senza la possibilità di poter chiedere aiuto a nessuno.

Aveva un braccio rotto e almeno quattro ferite su altre parti del corpo, provocate, dopo la caduta, dal mezzo cingolato con il quale stava lavorando. Il decesso stando a quanto stabilito dall’esame esterno effettuato dal medico legale Lamberto Pianese risalirebbe alle 9 di giovedì 13 luglio.

E' morto così Matteo Guardascione, 74 anni, nativo di Napoli ma residente ad Ariano Irpino. Sua moglie che vive nel capoluogo campano non aveva avuto più notizie di lui da 24 ore. E' stata lei a dare l'allarme, contattando alcuni amici di famiglia. L'assenza del trattore davanti alla sua abitazione aveva fatto subito temere il peggio. Il mezzo era in quel vallone con la parte anteriore rivolta verso la salita, il corpo senza vita di Matteo poco più avanti, tra il fieno e  due alberi di ulivo.

Forse un malore per il troppo caldo, poi la successiva caduta dal mezzo tra le possibili cause del dramma.  Sul posto i sanitari del 118, i Vigili del Fuoco di Grottaminarda e i carabinieri della compagnia di Ariano Irpino coordinati dal comandante di stazione Angelo Famiglietti ma ogni soccorso si è rivelato inutile. Un lavoro non facile in quella zona impervia, dove persino il movimento degli stessi mezzi agricoli è ad alto rischio ogni giorno.

La salma del 74enne è stata trasportata dall'impresa di onoranze funebri Lo Conte all'obitorio al Frangipane, dove stamane si è tenuto il rito funebre. La procura della Repubblica di Benevento ha concesso il nulla osta e la salma è stata restituita ai familiari.

Gianni Vigoroso