"Il 17 luglio 1869 morì a Firenze la moglie di Pasquale Stanislao Mancini. Questa data è importante non solo per la dipartita di una grande donna ma anche perché da essa si può desumere un certo ragionamento legato alla ferrovia di Ariano.
Qui i lavori andavano avanti celermente, nonostante il brigantaggio e il colera, e nel luglio del ‘69 si potette inaugurare la stazione di Ariano. Ma la data precisa è incerta." E' quanto scrive l'attento Gaetano Grasso giornalista, esperto di storia locale, nonchè ex amministratore comunale e provinciale.
"Nel diario di Felice Mazza si legge che l’inaugurazione avvenne il 13 luglio con l’intervento di Mancini. Ma sia la data che la presenza di Mancini non risultano confermate da alcun atto ufficiale.
Anzi, il 15 luglio si riunì il Consiglio Comunale e il Sindaco informò l’assemblea che qualche giorno dopo si sarebbe inaugurata la stazione e chiese che cosa si dovesse fare “in sì fausta ricorrenza”: “Dopo la solita discussione - si legge ancora nel verbale - unanimemente (il Consiglio n.d.a.) à deliberato offrirsi nel giorno della inaugurazione suddetta una refezione alla Commissione ed agl’Ingegneri della linea rappresentanti la società”, come si vede non si fa cenno alcuno alla presenza di Mancini. In quei giorni sua moglie era gravemente ammalata (infatti, come si è detto, morirà il 17 luglio a Firenze), ed è probabile che proprio l’assenza di Mancini, preannunciata o meno, e il successivo lutto che lo colpì non fecero dare adeguata ufficialità ed importanza all’inaugurazione della stazione, che, comunque, dovette verificarsi alcuni giorni dopo il 15 luglio."
Gianni Vigoroso