Giovane operatrice aggredita verbalmente da un migrante nel centro di accoglienza di Cardito ad Ariano Irpino. La Polizia, che è intervenuta immediatamente nella struttura, evitando il peggio, ha confermato l'accaduto.
Tutto sarebbe scaturito da una richiesta pressante, da parte di uno degli ospiti, relativa all'ottenimento dei documenti per il permesso di soggiorno. La donna era spaventata e in lacrime quando sono giunti gli agenti della volante sul posto.
Gli investigatori diretti dal vice questore Maria Felicia Salerno avrebbero già inoltrato la richiesta urgente di trasferimento del giovane in un'altra struttura per motivi di sicurezza, così come capitato in precedenza in un altro centro, teatro di uno scontro tra due migranti, uno dei quali finito in ospedale per le lesioni subite.
Vicende che restituiscono un clima di insofferenza e di alta tensione, che fortunatamente, fino ad ora, non sono sfociate in conseguenze più gravi.
Qualche giorno fa presso lo stesso centro era stato registrato l’episodio dei vermi in un pollo: uno in superficie, altri nella parte interna. I responsabili del punto di accoglienza, difendendosi, avevano parlato di falso allarme, montatura o addirittura sabotaggio. Ma ci sono indagini in corso sia da parte della Polizia sia dalle autorità sanitarie competenti che faranno presto piena luce, nell'interesse di tutti. Anselmo La Manna, del Comitato Tutela del Territorio, ha chiesto l'intervento del Prefetto di Avellino attraverso un dettagliato esposto.
Così il Movimento 5 Stette Ariano:
Da un anno chiediamo risposte sul ruolo di una Cooperativa arianese nel centro sequestrato, che si faccia piena chiarezza su tutti i centri, su chi li gestisce, se sono amici dell'amministrazione e se i rifugiati vengono impiegati in modo illegale ?
Ariano ha conosciuto in modo diretto l'affare migranti con la triste vicenda dell'ex Batavia. Il Sindaco non ha fatto mai chiarezza su quanti centri ci sono e chi li gestisce. Anche in questo caso la politica nasconde le proprie responsabilità e quelle delle Cooperative. Non ci resta che attendere l'inchiesta della Procura di Benevento sperando che anch'essa non venga insabbiata.
Gianni Vigoroso