di Gianni Vigoroso
Sotto osservazione il viadotto Manna, ai raggi x i cosiddetti “pulvini”, per intenderci gli appoggi del ponte. Delimitata la zona all’ingresso di contrada Torreamando, a pochi metri dalla scuola materna ed elementare.
L’Anas ha posizionato un fessurimetro per monitorare l'evoluzione delle lesioni formate sulla superficie della struttura in questione.
“Lo strumento serve per valutare eventuali evoluzioni di una lesione. Nel caso specifico – spiega il presidente dell’ordine dei geologi della Campania Egidio Grasso, da noi interpellato - potrebbe trattarsi di una frattura di compressione o più semplicemente legata alla ruggine che ha aggredito i ferri all'interno del pilastro."
Per Venturino D’Avella, ingegnere, esperto in materia, ha studiato geotecnica all'Università Federico II Napoli:
“La situazione è preoccupante, perché con questa fessurazione il livello di aggressione al ferro è molto maggiore del solito, tanto più che gli scarichi delle auto rendono l'aria più carica di elementi aggressivi oltre il normale, secondo il mio punto di vista, più che una verifica necessità di un intervento di manutenzione e consolidamento, perché lo stato della verifica è già superato.”
Nel febbraio scorso l'intervento dell'ambientalista Felice Vitillo, con un appello rivolto alle varie istituzioni irpine e una nostra comunicazione mail indirizzata direttamente all'Anas.
Questa fu la risposta di un anno fa:
"La questione segnalata è già nota ad Anas in quanto, durante i consueti sopralluoghi – eseguiti dal personale su strada prima e dal personale tecnico poi – è stata riscontrata la vetustà di alcune singole porzioni esterne dei pulvini del viadotto.
Conseguentemente Anas ha avviato la progettazione di un intervento di ripristino, cui si potrà dare corso secondo le diverse priorità manutentive della rete infrastrutturale ed in relazione alle risorse economiche assegnate.
Va comunque evidenziato – proprio al fine di tranquillizzare i clienti dell’infrastruttura stradale – che, ad oggi, nessun fenomeno di ammaloramento o anomalia è stato riscontrato sugli impalcati o sul piano viabile.
Il fenomeno rilevato non desta alcuna preoccupazione sulla complessiva stabilità del viadotto (ragione per la quale è possibile tenere in esercizio l’infrastruttura senza particolari limitazioni al traffico); il manufatto – realizzato intorno agli anni ’80 – viene comunque costantemente monitorato dal personale di esercizio di Anas."