Alvignano

 Prima hanno simulato un incidente sul lavoro per giustificare la ferita che ha portato al decesso di un imprenditore ad Alvignano . Poi la donna si è autoaccusata dell'omicidio, sostenendo di averlo colpito con un coltello durante una lite, poi si è giunti alla verità: l'uomo è stato ucciso dal figlio che voleve difendere la madre dall'ennesima aggressione da parte del padre. Il giovane, di 28 anni, ha confessato ed è stato arrestato. Tutto è successo ieri nella tarda serata: i carabinieri della stazione di Alvignano sono intervenuti a seguito del decesso per lesioni "all'emitorace sinistro con emopericardio al quarto spazio intercostale" di Giuseppe Leggiero, imprenditore. Da una prima ricostruzione dei fatti si è appreso che nel pomeriggio precedente la moglie del defunto, con l'aiuto del figlio, aveva trasportato il coniuge presso l'ospedale di Piedimonte Matese asserendo che questi era stato vittima di un incidente sul lavoro, verificatosi mentre erano intenti alla lavorazione di latticini all'interno del caseificio di loro proprietà. Poco dopo l'uomo è morto a seguito delle lesioni riportate. Sin dai primi accertamenti - riferiscono i militari in una nota - e a seguito dell'immediato sopralluogo, i militari dell'Arma hanno rilevato che l'area indicata come luogo dell'incidente era estremamente pulita e in ordine e la ricostruzione dei fatti riferiti dalla donna portava a versioni tra loro contrastanti. Nel corso dell'interrogatorio la donna ha rilasciato una confessione completa confermando di aver colpito, nel corso di una violenta lite, il coniuge con un coltello utilizzato per la lavorazione caseari.
La donna ha anche riferito che i motivi del delitto erano da ricondurre al carattere violento ed alle continue aggressioni fisiche e minacce verbali di cui era stata vittima negli anni da parte del marito e per le quali non ha mai sporto denuncia. L'arrestata è stata portata nel carcere di Pozzuoli e posta a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Le ulteriori indagini scaturite dall'incongruenza delle dichiarazioni rese dalla donna hanno insospettito gli inquirenti portando, alle 2.30, all'arresto del figlio, che ha confutato la dichiarazione resa dalla madre e, alla presenza del difensore di fiducia, ha rilasciato confessione dichiarandosi responsabile della morte del padre. Il giovane ha precisato di essere intervenuto presso lo stabile adiacente alla loro abitazione, adibito a caseificio, per cercare di sedare l'ennesima lite tra i suoi genitori. Nel corso del suo intervento ha cercato di allontanare il padre, intento ad aggredire fisicamente la madre, spingendolo verso il fondo dello stabile e, gettandogli contro tutti gli oggetti che aveva nella disponibilità e, nel tentativo di bloccarlo, lo ha colpito con un coltello al torace. Il Pubblico Ministero, stamattina alle 5, dopo l'interrogatorio, ha disposto l'immediata liberazione della donna e contestualmente applicato al giovane la misura cautelare del fermo, sottoponendolo al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.