Ariano Irpino

All'indomani della due giorni tutta arianese, prima il consiglio comunale, poi quello provinciale sul progetto definitivo per l’esecuzione di un opera strategica di collegamento ferroviario con la fermata di treni ad alta velocità e alta capacità  a servizio della popolazione Irpina che sicuramente creerà nuovi indotti e l’indubbio vantaggio di natura trasportistica per il tutto il comprensorio c'è che rilancia con forza e determinazione il ruolo della stazione di Ariano già esistente a Cerreto. Un patrimonio che negli anni ha subito scellerati tagli e rappresenta ancora uno snodo importante lungo la tratta ferroviaria Roma - Bari - Lecce. Una linea che andrebbe potenziata, tenuto conto che i treni fortunatamente su quei binari passano ancora.

Ecco un intervento del consigliere comunale Giuseppe Corsano:

La mia mozione d’ordine presentata nella seduta consiliare del 19 settembre 2014, per la verità e correttezza sostenuta anche da una ulteriore relazione del Consigliere Grasso, riguardo la preoccupazione ed il rischio che questa tratta di nuova ferrovia poteva correre, allorquando all’art. 1 comma 2 del decreto legge 133/2014 si faceva intendere, al fine di ridurre i costi e i tempi di realizzazione dell’opera, che l’amministratore delegato di ferrovie dello stato s.p.a.  al quale venivano attribuiti i poteri commissariali, poteva rielaborare i progetti già approvati ma non ancora appaltati, con particolare riferimento proprio alla tratta appenninica Apice – Orsara e quindi alla nuova stazione Hirpinia.

Naturalmente in quella occasione preoccupati della seria possibilità di vedere svanita la realizzazione di opere significative per lo sviluppo delle nostre aree interne, sostenemmo con forza, facendo appello a tutti i parlamentari e le autorità della Regione Campania e della Regione Puglia affinché  si potessero evitare modifiche al tracciato condiviso e privilegiato, della soluzione a sud di Ariano prospettato in sede di progetto preliminare o studio di fattibilità dell’ aprile 2008.

Sono nato e vivo nei pressi della stazione ferrovia esistente,  e voglio far notare che in attesa della nuova opera, che con le più ottimistiche previsioni non si avrà prima di un decennio,  comunque nel nostro territorio esiste la più importante stazione ferroviaria della provincia di Avellino, su una tratta di percorrenza di apprezzabile collegamento fra  Roma - Napoli e Bari, che a mio avviso è stata troppo presto inserita fra le circa 1700 stazioni ferroviarie della rete nazionale che non hanno più bisogno della presenza fisica del personale addetto alla circolazione dei treni e ai servizi commerciali, tutto questo facendo sminuire l’importanza e la dimenticanza storica di una infrastruttura che in passato ha fatto urbanisticamente crescere la zona nord est di Ariano rivestendo anche e soprattutto un buon punto di snodo commerciale prima con lo scarico di bestiame e poi successivamente con il carico e scarico dei  pullman  per e dalla Fiat Iveco insediata nella  valle dell’ Ufita.

Purtroppo  la progressiva diffusione della tecnologia, la sempre più forte concorrenza del trasporto su gomma, il mancato investimento delle ferrovie nel tutelare il vastissimo patrimonio anche immobiliare sviluppatosi attorno a queste infrastrutture, ha fatto si che le piccole stazioni man mano venissero dismesse, cosa grave però è, che il più delle volte non si è provveduto ad organizzare e prevedere un immediato riutilzzo o una bonifica, tanto è vero che solo ultimamente si sta parlando di cedere le stesse in concessioni d’uso gratuite  a chi si potrà occupare della loro manutenzione e del proprio utilizzo per organizzare progetti e attività socio culturali.

Le stazioni finora già assegnate alle associazioni di cittadini e le amministrazioni locali sono circa 480 ma come potete ben immaginare per la nostra struttura poiché ancora funzionante per il trasporto passeggeri, e permettetemi di dire ancora utile, anche se volutamente depotenziata, non è pensabile in tempi brevi parlare di una sua possibile trasformazione ma certamente per questi ulteriori anni che restano della sua esistenza come linea del pendolarismo degli studenti che si recano alle vicine città di Benevento e di Foggia, ma anche ai viaggiatori che utilizzano alcuni treni per i quali si è ancora conservata  la fermata nella nostra stazione, si assicuri quel minimo di decoro previsto dalla legge riguardo l’apertura dei servizi igienici murati da circa 10 anni, e quindi si possa porre rimedio ad una indecenza che è stata parzialmente attutita solo dallo sforzo, per il quale ne siamo fieri,  di alcuni tesserati dell’associazione dopolavoro ferroviario che riesce a tenere aperto un locale per il tempo libero garantendo l’utilizzo del bagno ai viaggiatori .

Dopo questa esposizione che comprende anche l’invito  riguardo ad una più puntuale manutenzione del piazzale antistante la struttura in essere, per il quale mi risulta che sia stata protocollata anche una segnalazione circa l’appropriazione indebita da parte dell’Ente Ferrovie  che ne dichiara il possesso e la titolarità pur ricadendo lo stesso sul nostro patrimonio comunale delle strade pubbliche,  passo ad esprimere la mia opinione riguardo l’oggetto dell’ordine del giorno di questo consiglio ed in particolare voglio evidenziare,  che questa nuova stazione anche se ubicata nel nostro Comune condizionerà e non di poco il futuro sviluppo socio economico di questa città tanto è vero che la sua collocazione  al margine del nostro territorio sarà sicuramente molto più attivo nella valle dell’Ufita che già mostra maggiore vitalità rispetto ai comuni del Nord Est, Per cui è necessario e vitale che senza i giusti contrappesi in termini di compensazioni di ulteriori infrastrutture sia esse di viabilità che commerciali e di Terziario quali  Uffici e servizi, a favore della nostra città e di tutti gli altri  comuni a  noi limitrofi sia del  versante  Beneventano ( Casalbore e Montecalvo) e sia del versante Pugliese ( Greci – Savignano e Montaguto ) questa comunità, soprattutto per l’intasamento del tratto viario della località Cardito, rischia un pericoloso isolamento e di conseguenza il definitivo fallimento del PIP di Camporeale   ivi compreso la stessa  Biogem  della quale oggi possiamo vantare l’esistenza e il suo funzionamento anche in termini di presenze di ricercatori e studenti che in un certo qual modo stanno vitalizzando il centro storico della nostra città.

Non conoscendo dettagliatamente i termini della nostra competenza circa l’orientamento ed incisività riguardo l’eventuale conferenza dei servizi che si andrà a presenziare nel prossimo futuro, ma avendo appreso che questo Consiglio Comunale è chiamato ad esprimere un parere urbanistico sull’ area d’intervento, che logicamente non può essere di diniego, è pur vero che questo è il momento in cui cominciare a formulare per il futuro, iniziando da subito, sfruttando anche il ristoro per le cosiddette compensazioni, la valutazione ed il finanziamento in termini di viabilità locale e di collegamento strategico di tutta l’ipotizzata area vasta di cui stiamo parlando da mesi, con quello che questo progetto si propone di realizzare, puntando in modo deciso sullo sbocco e il collegamento dell’Arianese non solo verso l’Avellinese ma soprattutto verso il mare Adriatico, come la storia dei Sanniti ci ha insegnato.

Altro importante punto è quello di valutare con serenità ma con assoluto impegno e tempestività le sorti della rete ferrata e delle stazioni che andranno totalmente dismesse, infatti è necessario affrontare, sin da ora, l’ipotesi di riutilizzo dei beni esistenti, per farli rivivere per altre modalità d’uso quali ad esempio rete di sentieri, rete di vie d’acqua, rete di strade secondarie, reti di percorsi verdi, ecc.

Tutto questo deve essere visto nell’ottica di poter sfruttare ed ottenere prima di tutto il comodato d’uso gratuito dei binari abbandonati e poi rientrare nell’ormai consolidata architettura del paesaggio a valenza ambientale e ricettiva sfruttando proprio i fondi messi a disposizione per il sistema Turistico .

Quindi l’obiettivo principale della nostra area senza fare campanilismi deve essere, in accordo con le Regioni coinvolte, nel caso di specie la Regione Campania e la Regione Puglia, quello di restituire nuova vita, ma anche ricordo storico, alle aree del territorio che altrimenti sono destinate al degrado, come è già capitato ed è in essere per le dismesse nostre vicine stazioni di Pianerottolo e Montaguto dove sono stati dismessi anche i tronchi  per lo scarico delle merci, e quindi farle versare in totale abbandono.

Concludo il mio intervento dicendo che se riusciamo ad incidere su tutto questo significa che stiamo facendo buona Politica, ma soprattutto la stiamo facendo in prospettiva, con impegno e attaccamento al bene della nostra terra, qualità che credo fino a questo momento non possono essere messe in discussione per nessuno di noi, sia componenti della maggioranza che componenti dell’ opposizione.