Avellino

Pomeriggio con un ospite d'eccezione alla Fiera Campionaria di Venticano, che questa mattina ha festeggiato l'inizio della trentottesima edizione: Mario Sconcerti, scrittore e opinionista Sky, ha presentato il suo libro "Storia del gol". Prima di introdurre l'ultimo lavoro, in ordine di tempo, di una carriera da incorniciare, Sconcerti si è soffermato sull'Avellino, compiendo un breve "viaggio" di riflessioni tra passato, presente e prospettive future.

La A è destinata a tornare. "L'Avellino in Serie A fu una grande sorpresa perché significò la provincia meridionale che si afferma. Avellino poteva sembrare una città come altre dieci, quindici città del sud, ma la sua vera differenza è essere non solo riuscita a salire in Serie A, ma anche a rimanerci: era un segno distintivo che la rendeva assolutamente particolare in questo panorama, e siccome la particolarità va studiata, l'Avellino fu molto studiato; fu studiato Sibilia, si cercava di capire quanto fosse bravo davvero a scegliere, a cercare, o quanto fossero bravi quelli che gli stavano intorno. L'Avellino passò tutt'altro che inosservato. Anche perché venire ad Avellino e fare risultato non fu mai facile. Per cui stiamo aspettando, ma con sicurezza: Avellino è una piazza del grande calcio e, uno scalino dopo l'altro, è inevitabile che torni in Serie A".

Non litigare ora. "La lotta per la promozione sta diventando sempre più serrata: il Carpi è già in A; il Bologna ha mi sembra che abbia qualcosa di diverso in generale, anche proprio come forza complessiva, come 'richiamo' per la stessa Serie A. Però resta un posto. E mi sembra chiaro che l'Avellino andrà ai play off. E comunque io glielo auguro. Dovrà essere bravo lì. Ma fatemi un piacere: non litigate ora. Non vi mettete a litigare ora. Lo dico alla gente. Magari avrete anche ragione, ma litigare ora o tra un mese non cambia niente. Meglio, allora, che si lascia che la squadra abbia, in questo mese, tutte le chance che deve avere".

(Di seguito il video integrale dell'intervista a Mario Sconcerti)

l'inviato a Venticano, Marco Festa