Ariano Irpino

 

di Gianni Vigoroso

"La mia storia inizia con una conoscenza in comune, tra amici. All'inizio sembrava un sogno. Lui era sempre presente e attento verso di me. Mi faceva stare bene. Ma qualcosa improvvisamente cambia. Lui comincia ad essere duro e scontroso con tutti, persino la sua famiglia, cercavo di tranquillizzarli e lenire le sue sofferenze, interiori. Troppo tardi mi resi conto che lui aveva bisogno di prendersela sempre con qualcuno. Dopo un mese, mi accorsi di essere l'oggetto del  suo malessere. Ero costretta a sottostare ai suoi voleri, alle sue decisioni, ai suoi cambiamenti di umore. Il mio calvario è durato quasi un anno, durante il quale non potevo rifiutare le sue avance di qualunque natura".

Una giovane donna irpina, vittima di violenza, racconta così, attraverso Maria Felicia Salerno, Vice Questore del Commissariato di Polizia di Ariano Irpino, la sua drammatica storia. Parole che commuovono.

"Più di una volta sono fuggita per paura, in preda alla sua rabbia incontrollata e incontrollabile. Mi colpiva a pugni in testa, io umiliata come donna, impotente sotto i colpi della sua violenza, divisa tra la paura di lui e il sentimento che ancora mi legava a lui. Io indifesa fino all'ultimo esasperante episodio. 

Una sera, in seguito ad un mio rifiuto mi condusse in una stradina buia. Ricordo che era una grigia serata d'inverno. Al mio tentativo di fuggire, mi riempì di botte, di pugni alla testa, ma la mia disperazione fu più forte della sua follia.

Riuscii a fuggire. Mi rifugiai in posto dove fui assalita dalla vergogna. Sconvolta, con i miei lividi sul volto e le ferite nell'anima, chiesi aiuto telefonicamente alla mia famiglia. Durante il tragitto di rientro a casa lui ci inseguì tentando più volte di mandarci fuori strada, urlando da finestrino. Quella sera finì la mia storia con lui. Nei mesi seguenti sono stata messaggiata, inseguita, minacciata, pedinata sul posto di lavoro.

Ero una donna a pezzi ma tuttavia ho avuto il coraggio di denunciare, superando tutte le mie paure superando la vergogna e il timore della sua reazione.

Lo odiavo per tutta la sofferenza che mi aveva inflitto, per tutto ciò che ho dovuto subire in tribunale nel ripercorrere la mia dolorosa storia con lui che per difendersi, continuava ad infangare la mia persona. Oggi finalmente ho ripreso in mano la mia vita, grazie alla fede."

Il messaggio di speranza  rivolto a tutte le donne, affidato sempre alle parole del Vice Questore Salerno: "Fatevi coraggio, non lasciatevi sopraffare dalla paura, denunciate senza vergogna. Raccontare alleggerisce l'anima. Nessun uomo, ha il diritto di umiliare, maltrattare, violentare, nessun uomo ha il diritto di distruggere i sentimenti, la libertà di sorridere ai colori e al dono prezioso della vita. Questo non è amore.......