Bagnoli Irpino

 

di Andrea Fantucchio 

I bambini torneranno a giocare a Lacenolandia. Lo storico parco giochi di Bagnoli Irpino, sequestrato a giugno dalla Procura per violazione dei vincoli paesaggistici e la mancanza di permessi a costruire per alcuni manufatti. Il gip, Vincenzo Landolfi, ha accolto l'istanza di revoca della misura, nonostante il parere contrario della Procura di Avellino.

Una vicenda burocratica, durata oltre sei mesi. Il parco giochi è stato sequestrato lo scorso giugno dai carabinieri forestali. Nel corso dell’operazione sono stati messi i sigilli anche a un’altra area ludica della zona, poi dissequestrata dal Riesame.

I titolari di Lacenolandia hanno impugnato il provvedimento, ma l’istanza di revoca era stata rigettata. Intanto il parco giochi restava chiuso con le inevitabili conseguenze economiche per i proprietari che hanno dovuto rinunciare alla stagione estiva e poi a quella invernale. Mentre veniva depositato ricorso in Appello, è stata presentata una seconda istanza di revoca, anche questa rigettata, che ha creato un giudicato cautelare: poteva rivelarsi un aspetto decisivo per l'evoluzione della vicenda. La difesa, rappresentata dagli avvocati Ennio Napolillo e Rosa Tartaglia, si è avvalsa della consulenza dell’ingegnere Tommaso Di Liegro. Nella perizia è stato dimostrato come le giostre, prive di agganci al terreno, non erano sottoposte ai vincoli paesaggistici che si ipotizzava fossero stati violati.  Inoltre – in relazione a queste opere - non era necessario né il permesso a costruire né il deposito dei calcoli al Genio Civile: due aspetti che erano stati oggetto di contestazione.

I proprietari hanno poi rimosso il gazebo e alcune tettoie. Il gip, Vincenzo Landolfi, a queste condizioni, ha accolto la tesi della difesa, e nonostante il parere contrario del pm, Antonella Salvatore, ha deciso per il dissequestro.