Ariano Irpino

Un 23 marzo freddo e in compagnia della neve. Ma la festa di Sant’Ottone Frangipane, amato patrono della città e della diocesi di Ariano Irpino – Lacedonia ha sempre un suo fascino particolare, anche se coincisa quest'anno con una insolita primavera. 

Lo scopo resta sempre quello di creare un momento di raccoglimento spirituale, unità e compattezza di tutti gli arianesi, residenti e non, intorno alla grande figura di questo santo miracoloso e di grande insegnamento per tutti.

Ieri sera nella piccola chiesa di San Pietro de' Reclusis dove è presente il romitorio del santo, nonostante il tempo inclemente, non è mancata la presenza del Vescovo Sergio Melillo. Annullata invece causa neve la catechesi con il Vescovo della diocesi di Cerreto Sannita – Telese Terme – Sant’Agata de Goti Domenico Battaglia. Come da programma poi c'è stata la benedizione e distribuzione del pane di Sant’Ottone alle associazioni cittadine.

Stamane sempre nella stessa chiesa alle 10.00 si è celabrata la santa messa, mentre alle 19.00 è fissata la solenne concelebrazione eucaristica nella Basilica Cattedrale presieduta dal Vescovo di Teano – Calvi Giacomo Cirulli.  Nel corso della giornata in alcuni punti della città avverrà, a scopo benefico sta avvenendo la distribuzione del pane di Sant’Ottone a cura delle associazioni cittadine. Piazza Plebiscito, Piazza Mazzini, Rione San Pietro, Martiri e Cardito le varie postazioni. 

Lo scorso anno tutte le Associazioni cittadine e la Diocesi hanno collaborato per rendere concreto questo ideale e, attraverso la distribuzione del pane benedetto di Sant’Ottone, è stata raccolta la somma di € 4.100,00 consegnata a Don Massimiliano Palinuro, sacerdote “fidei donum” della diocesi, missionario in Turchia. Un aiuto concreto della comunità arianese verso un suo figlio che svolge un compito delicato in una terra difficile.

“Come Sant’Ottone, uno “straniero” trapiantato ad Ariano, che ha speso tutta la sua esistenza per dare conforto materiale e spirituale ai nostri avi, così noi ci siamo impegnati e ci impegneremo a sostenere chi è lontano e chi è vicino a noi e che, in entrambi i casi, ci appartiene perché è nostro fratello e vive nel bisogno.”

Lo scorso anno tutto ciò è stato possibile grazie al contributo generoso della intera comunità cittadina ma in modo particolare dei panificatori, che hanno donato 2.200 panini.

Ariano dunque si ferma per onorare il Santo Patrono. Scuole e uffici chiusi. E’ una delle ricorrenze più attese dell’anno essendo forte il legame e la devozione degli arianesi al santo eremita a cui è stato anche intitolato l’ospedale cittadino di via Maddalena. La storia racconta che Ottone giunse ad Ariano ormai vecchio e si fermò nel disadorno romitorio di S. Pietro de Reclusis, alle falde della città, a tre quarti di miglio dalle sue mura. La sua vita eremitica fu accompagnata da innumerevoli prodigi e fu spesa tutta nell'umiltà e nella carità.

Sant’Ottone nacque a Roma verso il 1040 e discendeva dalla nobile famiglia dei Frangipane.  Dopo un lungo pellegrinare, il santo giunse ad Ariano Irpino verso il 1117. Qui  per tre anni gestì un ospizio per pellegrini, che egli stesso aveva fondato, dando esempi di carità, finchè non decise di ritirarsi a vita eremitica, come già detto, nella chiesetta di San Pietro, oggi ancora esistente e chiamata San Pietro de’ reclusis, dove restò in penitenza in una piccola cella chiamata romitorio. Nel 1127, dopo sette anni di eremitaggio e 10 anni trascorsi ad Ariano, morì.

La figura miracolosa del santo viene associata a molte calamità ed eventi tristi che hanno messo a dura prova la città, come nei tempi della peste.

Sant’Ottone è molto venerato anche nella città di Castelbottaccio, nel Molise, dove è anche qui il patrono. Inoltre si associa la protezione del santo a quella triste sera del 23 novembre 1980, quando il campanile della piazza si piegò su se stesso, sotto gli occhi di una folla che in quel momento animava la città. Gli arianesi rimasero indenni da quelle macerie e c’è chi intravide la mano del santo volta a proteggere il tricolle.  Ad Ariano i maggiori centri di culto del santo sono la cappella di Sant'Ottone, la principale della cattedrale e l’antica chiesa di San Pietro de’ reclusiis. Il più bel monumento dedicato a Sant’Ottone ad Ariano è sicuramente la statua del santo posta nel 1502 dall’allora vescovo di Ariano, Nicola degli Ippoliti, nella nicchia sovrastante il portone destro della facciata della cattedrale. In estate avviene da anni la rievocazione storica del dono delle sacre spine e in questa circostanza il santo tanto caro ai pellegrini del tricolle viene portato in processione lungo le strade cittadine.

Sant’Ottone viene venerato anche a Pianezza ed Alpignano, in Piemonte dove esistono comitive di Arianesi, emigrati da anni, fortemente legati al santo eremita, amante soprattutto dei forestieri.

Gianni Vigoroso