Il consiglio regionale salva il Genio Civile di Ariano Irpino e la giunta di Palazzo Santa Lucia ricorre al Consiglio di Stato. Un pasticcio che potrebbe mettere a serio rischio la permanenza dell’importante presidio di sicurezza sul territorio. Il sindaco Domenico Gambacorta non ci sta.
Interessati della questione con la massima urgenza la presidente del consiglio regionale della Campania Rosa D’Amelio, il vice Presidente Tommaso Casillo, il vice presidente del Consiglio Regionale della Campania Ermanno Russo, i consiglieri regionali Vincenzo Alaia, Francesco Todisco, Maurizio Petracca.
L’ufficio di Ariano è particolarmente importante per un’area assai vasta del territorio irpino, così come evidenziato nel ricorso al Tar, nel quale si sottolinea che si tratta di un presidio funzionale alla specifica e differenziata tutela di un territorio di circa 800 Kmq, classificato per il 90% come zona sismica di prima categoria e per il restante 10% come zona sismica di seconda categoria.
“Con questo ricorso – afferma il sindaco Domenico Gambacorta – la Regione sconfessa se stessa e soprattutto il Consiglio Regionale. Lo scorso dicembre, in occasione dell’approvazione della manovra finanziaria, è stato bocciato dai rappresentanti del centrosinistra e del centrodestra l’emendamento con il quale si prevedeva l’accorpamento dell’Unità del Genio Civile di Ariano Irpino a quella di Avellino. A distanza di qualche settimana, e non rispettando per nulla la volontà degli eletti, l’Avvocatura regionale ha proposto ricorso al Consiglio di Stato per impugnare la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che sventò il blitz della Giunta del governatore Vincenzo De Luca. Con la delibera n. 295 del 21 giugno 2016, pubblicata sul BURC n. 52 del 1° agosto 2016, si tentò di modificare la legge regionale del 2014 con la quale l’Unità Operativa Dirigenziale del Genio Civile-Protezione Civile di Ariano Irpino resta indipendente”.
La ricostruzione nel documento firmato da Gambacorta:
"Con la sentenza resa dal tribunale amministrativo regionale della Campania – sezione staccata di Salerno, Sezione Seconda, N.01286/2017REG.PROV.COLL., pubblicata il 4 agosto 2017 è stato accolto il ricorso N. 01832/2016 REG.RIC. proposto dai Comuni di Ariano Irpino, Bonito, Carife, Casalbore, Castel Baronia, Flumeri, Greci, Grottaminarda, Melito Irpino, Mirabella Eclano, Montaguto, Montecalvo Irpino, San Nicola Baronia, Savignano Irpino, Scampitella, Trevico, Vallata, Vallesaccarda, Villanova del Battista e Zungoli ed è stato disposto l’annullamento della delibera della Giunta Regionale della Campania n. 295 del 21 giugno 2016, pubblicata sul Burc n. 52 del giorno 1 agosto 2016, nella parte in cui prevede la soppressione dell’Unità Operativa Dirigenziale del Genio Civile di Ariano Irpino - Presidio Protezione Civile e l’accorpamento della menzionata Unità a quella del Genio Civile di Avellino e Ariano Irpino - Presidio Protezione Civile.
Successivamente alla adozione di tale sentenza, in sede di approvazione della legge di stabilità 2018 della Regione Campania, è stato proposto un emendamento alla adottanda legge regionale di stabilità con il quale si prevedeva la soppressione del Genio Civile di Ariano Irpino - Presidio Protezione Civile mediante l’abrogazione dell’art. 1, comma 184, della legge regionale n. 16 del 7 agosto 2014 (istitutiva della medesima Unità dirigenziale). In sostanza, dunque, la Regione Campania ha riconosciuto la correttezza della sentenza in questione e ha deciso di procedere, come rilevato dal Giudice di prime cure, per via normativa.
Il Consiglio Regionale della Campania, però, “in considerazione della vulnerabilità sismica dell’area su cui insiste e della necessità di avere presidi a tutela del territorio anche per un’organizzazione puntuale e capillare della Protezione Civile” (cfr. dichiarazioni rese dal Consigliere Regionale di maggioranza Maurizio Petracca, ha rigettato tale emendamento.
Nella versione definitiva della legge di stabilità 2018 della Regione Campania, infatti, non figura l’abrogazione dell’art. 1, comma 184, della legge regionale n. 16 del 7 agosto 2014: in tal modo, dunque, il Consiglio Regionale (unico organo regionale competente a decidere dell’abrogazione dell’art. 1, comma 184, della legge regionale n. 16 del 7 agosto 2014) ha dimostrato, espressamente, di non volere disporre la soppressione del Genio Civile di Ariano Irpino.
Il Consiglio Regionale della Campania, dunque, ha chiaramente espresso la volontà politica di non pervenire alla soppressione del Genio Civile di Ariano Irpino; ciò nonostante, in data 14 febbraio 2018 (a meno di due mesi di distanza dalla incontestata manifestazione di volontà del Consiglio di non pervenire alla soppressione del Genio Civile di Ariano Irpino), l’Avvocatura regionale della Campania, su mandato del Presidente della Regione Campania, ha proposto appello avverso la sentenza indicata in oggetto.
L’appello in questione è funzionale a conseguire l’annullamento della sentenza de qua e, quindi, la soppressione del Genio Civile di Ariano Irpino.
Appare evidente che la decisione di appellare la sentenza è palesemente lesiva dell’indirizzo politico espresso autonomamente dal Consiglio Regionale della Campania ed è chiaramente antinomico e contrastante con la volontà espressa dalla medesima Assemblea.
La decisione di impugnare la sentenza in questione, peraltro, si rivela manifestamente contradditoria ed abnormemente contraria rispetto alle determinazioni del Consiglio regionale: l’Amministrazione regionale, in sostanza, con lo strumento giudiziale, sta tentando di superare (ignorandolo) l’unanime consenso determinatosi solo pochi mesi or sono in Consiglio Regionale avverso la soppressione del Genio civile di Ariano Irpino e pone, ancora una volta, in essere un comportamento procedurale tendente, per via amministrativa, a conseguire effetti contrari alla chiara e sovrana manifestazione della volontà politica determinatasi in Consiglio Regionale.
Non sembra, però, che le decisioni amministrative e burocratiche possano prescindere dalle valutazioni espresse dall’Assemblea regionale, giungendo sino al punto di sovvertirle e porle nel nulla (con chiari effetti deleteri sul confronto democratico che si svolge in sede consiliare).
Non sembra si possa contestare, inoltre, che le decisioni amministrative dovrebbero tendere (anche in considerazione della funzione servente dell’Amministrazione) all’esecuzione ed attuazione degli indirizzi politici del Consiglio Regionale e non alla loro ingiustificata ed inaccettabile pretermissione.
Attesa la gravità della decisione amministrativa di appellare la sentenza in considerazione, palesemente diretta ad ignorare le decisioni assunte dal massimo Consesso Regionale, si chiede, dunque, agli organi regionali in indirizzo di valutare l’opportunità di porre in essere ogni più utile iniziativa politica ed amministrativa diretta, prima ancora che a salvaguardare l’esistenza del Genio Civile di Ariano Irpino (esigenza che pure non appare secondaria), a garantire e tutelare la libera, autonoma e sovrana manifestazione di volontà politica espressa dal Consiglio Regionale le cui determinazioni (espressione diretta della volontà popolare regionale) non sembra possano essere sovvertite o ignorate dall’Amministrazione e dall’apparato burocratico regionale.
A tal fine, si evidenzia che l’udienza camerale per la discussione della domanda di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza appellata è stata fissata innanzi alla Sezione Quinta del Consiglio di Stato per la data del 12 aprile 2018 e si rimarca la necessità che qualsiasi iniziativa funzionale a conseguire i fini sopra descritti è opportuno che venga adottata e posta in essere prima di tale data."
Fin qui il documento di Gambacorta che appare fiducioso sulla risoluzione di questa incredibile vicenda ai danni della città, di un territorio molto vasto e di un ufficio che ha un carico di lavoro elevatissimo, in un'area strategica ed esposta a grandi rischi e calamità, alle prese con la realizzazione di opere importanti come la stazione Irpinia dell'Alta Capacità proprio nel territorio di Ariano e la frana di Montaguto sulla quale occorre sempre tenere alta l'attenzione.
La dirigente del Genio Civile di Avellino Claudia Campobasso, nei giorni scorsi in un convegno a Grottaminarda aveva parlato della vitale importanza di questo presidio di protezione civile sul territorio arianese.
Gianni Vigoroso