Salerno

Uno degli argomenti più gettonati nelle ultime ore è l'assenza di passione e senso di appartenenza nelle nuove generazioni che, per i motivi più disparati e ampiamente discussi, non riescono ad innamorarsi della prima realtà calcistica cittadina preferendo seguire le big della serie A. Cosa sia successo è difficile da dire, del resto crescere a pane e fallimenti e con le "entusiasmanti" trasferte di Selargius e Budoni non avrà certo incentivato chi, nei prossimi anni, in linea teorica dovrebbe seguire le orme dei genitori e vivere l'Arechi quasi come una seconda casa. Tutti questi interrogativi trovano una univoca risposta se ripensiamo a quanto accadeva esattamente 20 anni fa, quando la Salernitana si apprestava a scendere in campo contro l'Ancona: 32mila spettatori tra paganti ed abbonati, distribuzione di bandiere e drappi granata in ogni angolo cittadino, curva Sud che lasciava tutti a bocca aperta per la sua capacità di spingere e tifare dal riscaldamento al novantacinquesimo, coreografie spettacolari, un gruppo di calciatori che viveva la città quotidianamente e che chiedeva l'apporto della gente anche nei singoli allenamenti settimanali. Per un bambino era impossibile non innamorarsi della Salernitana in un contesto emotivamente così bello, suggestivo e da pelle d'oca:non erano soltanto le vittorie in serie ad avvicinare le persone di ogni età, ma anche lo spettacolo di cori e colori offerto dallo stadio, il carisma di chi guidava- e in alcuni casi guida ancora oggi- una delle curve potenzialmente più belle d'Euopa, ma anche la capacità della società di far capire ai cittadini che la Salernitana era un patrimonio di tutti da custodire gelosamente giorno dopo giorno e non solo all'atto di pagare il biglietto. 20 anni fa si giocava con l'Ancona e quella bolgia infernale consegnò al cavalluccio marino altri tre punti fondamentali. Primo tempo a tratti noioso complice anche il gran caldo e la tattica difensiva attuata dal compianto Scoglio, solo Di Vaio fece sussultare l'Arechi con una grandissima giocata tra tre avversari chiusa con un tiro ben lontano dai pali. Nella ripresa brividi ed emozioni, roba vietata ai deboli di cuore: vantaggio lampo di Artistico, pareggio immediato di Flachi su una disattenzione di Fusco, raddoppio di VIttorio Tosto con un preciso colpo di testa, tris ancora di Artistico favorito da un'incredibile papera di Cesaretti prima del 3-2 finale ancora di un giovanissimo, ma già forte Flachi. Fu l'apoteosi granata, la festa di una città che assaporava il dolce gusto della serie A dopo 50 anni e che portava in trionfo i propri beniamini. Le immagini ed i video dell'epoca mostrano uno stadio gremito di bambini, quelli che oggi compongono lo zoccolo duro: che possa essere di insegnamento affinchè quanto prima a Salerno il boato accompagni soltanto i gol dei granata.

 

SALERNITANA-ANCONA 3-2 (Serie B 1997-98)

SALERNITANA (4-4-2): Balli; Del Grosso, Fusco, Franceschini, Tosto; Kolousek (35'st Fini), Ricchetti (1'st Tedesco), Breda, Tedesco; Artistico, Di Vaio (44'st Rachini).
A disp: Ivan, Ferrara, Galeoto, Greco. All: Rossi

ANCONA (4-4-2): Cesaretti; Paci, Altobelli, Ripa, Ricci; Tentoni, Brioschi (7'st Campolo), Carrara, Petrarchi (18'st Martinetti); Lucidi (23'st Montervino), Flachi.

Arbitro: Gambino di Barletta
Marcatori: 1' st. Artistico, 30' st. Flachi, 39' st. Tosto, 43' st. Artistico, 45' st. Flachi
Ammoniti: Di Vaio, Carrara, Lucidi, Martinetti