Esattamente un anno fa andava in scena all’Arechi una delle partite più discusse e contestate della recente storia granata, “un qualcosa di vergognoso” come si leggeva sulle pagine facebook dei tifosi della Salernitana che lasciarono lo stadio visibilmente contrariati. Non tanto per la sconfitta interna col Frosinone- apparentemente destinato alla promozione diretta prima del clamoroso sorpasso di Verona e Spal- quanto per la pessima direzione arbitrale del signor Pasqua della sezione di Tivoli, ma nato a Nocera. Davvero disastrosa- per usare un eufemismo- la prova del fischietto laziale, definito ironicamente il “dodicesimo uomo del Frosinone”. Innumerevoli gli episodi contestati: dall’espulsione di Minala al mancato rosso a Gori per una manata in pieno volto ad un avversario passando per due penalty negati alla Salernitana e uno regalato ai ciociari.
Alquanto increduli i 13mila dell’Arechi quando Pasqua indicò il dischetto pur essendo evidente che Tuia avesse colpito il pallone in scivolata anticipando nettamente Ciofani, un boato di sdegno che alimentò un clima di tensione incredibile al punto che gli stessi calciatori avversari esitarono a prendere il pallone e a presentarsi sul dischetto temendo qualche reazione infuocata della curva Sud, fortunatamente sfociata “soltanto” nel lancio di qualche bottiglietta. Chi si aspettava un provvedimento punitivo nei confronti di Pasqua rimase senza dubbio deluso: l’AIA, infatti, a fine stagione ha deciso di premiarlo promuovendolo in serie A, senza dunque prendere minimamente in esame quanto accaduto all’Arechi in una serata iniziata con una tifoseria in tripudio, con una squadra accolta trionfalmente e scortata allo stadio sin dalla partenza dall’albergo e poi costretta a subire non solo la palese superiorità del Frosinone, ma anche le decisioni controverse del direttore di gara.
Lo 0-3 del primo tempo, però, non scalfì l’entusiasmo del pubblico che, con civiltà e grandissimo amore, diede una lezione all’intera Italia sportiva. Al minuto 70, con una partita ormai compromessa e la Salernitana addirittura in 9, tutti in piedi ad intonare il coro “Io canterò oltre il 90’”, quasi come voler dire a chi stava danneggiando i granata che nulla poteva sminuire l’amore della gente verso la squadra del cuore. Del resto Pasqua non era nuovo ad episodi del genere: già contro la Spal, qualche settimana prima, fu protagonista in negativo per la concessione di un rigore inesistente agli estensi, con Vitale diffidato e puntualmente ammonito. Oggi Pasqua è in A (ed anche in questa categoria ha commesso molti errori), il Frosinone è ancora in B malgrado quell’1-3 ed una semifinale play off giocata in 11 contro 9 e con un arbitraggio addirittura peggiore di quello di Pasqua. E pensare che con un risultato positivo la Salernitana di Bollini avrebbe potuto tagliare il traguardo dei play off….
Salernitana – Frosinone 1 – 3
Reti: 8′ pt Mazzotta, 17′ pt aut. Bittante, 51′ pt rig. Ciofani (F), 44′ st rig. Coda (S).
Salernitana: Gomis, Bittante (1′ st Improta), Vitale, Bernardini, Ronaldo, Coda, Donnarumma (39′ st João Silva), Tuia, Minala, Zito (18′ st Della Rocca), Sprocati. All.: A. Bollini.
A disposizione: Terracciano, Schiavi, Rosina, Mantovani, Grillo, Improta, Garofalo.
Frosinone: Bardi, Gori, Maiello, Ciofani D. (34′ st Mokulu), Ariaudo (42′ st Russo), Dionisi, Sammarco (29′ st Frara), Terranova, Mazzotta, Fiamozzi, Krajnc. All.: P. Marino.
A disposizione: Zappino, Crivello, Soddimo, Ciofani M., Paganini, Pryyma.
Arbitro: Fabrizio Pasqua di Tivoli.
Assistenti: Matteo Bottegoni (sez. Terni) – Tarcisio Villa (sez. Rimini).
IV Uomo: Livio Marinelli (sez. Tivoli).
Ammoniti: Vitale, Donnarumma, Minala (S).
Espulsi: 48′ pt Minala, 40′ st Vitale (S).
Angoli: 7 – 5
Recupero: 6′ pt, 3′ st.
Spettatori: 12477
Gaetano Ferraiuolo