Questa sera, per la quarta volta in carriera, Stefano Colantuono tornerà al Curi da avversario, memore di una stagione molto positiva che lo vide protagonista nel 2004-05, quando la sua squadra (forte della presenza in organico di gente come Mascara e Ravanelli, tanto per fare due nomi) lottò fino alla fine per la promozione in serie A giocando un calcio bello e spumeggiante sia in casa, sia in trasferta. Una delle poche gare perse tra le mura amiche fu storia del febbraio del 2005, quando su un campo ghiacciato e quasi impraticabile la Salernitana di Gregucci si confermò “ammazzagrandi” conquistando tre punti fondamentali in ottica salvezza. La squadra granata, accompagnata da 100 coraggiosi fedelissimi e reduce dal 4-0 sul Genoa capolista e dall’1-1 con l’Empoli strappato con i denti e in inferiorità numerica, disputò un match praticamente perfetto dal punto di vista tattico, imbrigliando i più quotati avversari e portandosi in vantaggio con pieno merito al 22’ grazie ad una prodezza di Davide Bombardini, servito alla perfezione da un giovanissimo, ma già bravo Palladino.
Nella circostanza davvero clamoroso lo scivolone di Di Loreto, beccato dal pubblico di casa per un errore imperdonabile e che spianò la strada verso la rete al genio di Faenza. Nella ripresa la Salernitana fu bravissima a chiudersi a riccio senza subire nulla, anzi fu la traversa a dire di no a Shala al 78’. A fine gara indimenticabile l’abbraccio di un commosso Zaniolo con lo scatenato Gregucci, sotto la curva Sud quasi in versione ultras e felicissimo per un’impresa ancora oggi ricordata con emozioni e pelle d’oca dal popolo di fede granata. E’ stata, di fatto, l’ultima vittoria al Curi prima di una serie di pareggi e di sconfitte che non potranno mai scalfire l’impresa di quel gruppo di calciatori che sbancò il Curi sotto la neve grazie alla magia del suo calciatore migliore.
Gaetano Ferraiuolo