Salerno

Se un mese fa avessimo detto che il trascinatore della Salernitana sarebbe diventato Alessandro Rosina nessuno ci avrebbe scommesso un euro, forse ricordando le prestazioni ben al di sotto delle aspettative e spesso anonime fornite fino a qualche tempo fa anche a causa di problemi di natura muscolare che hanno inciso sul suo percorso. Ora che atleticamente sta bene, però, il numero 10 granata ha deciso di riconquistare società, allenatore, dirigenza e tifoseria sfornando prestazioni di un certo livello proprio quando la sua squadra è complessivamente calata ed ha fatto affidamento su chi, in questa categoria, può fare la differenza dal punto di vista tecnico e caratteriale. E così dietro la salvezza quasi aritmetica della Salernitana ci sono le giocate di un autentico fuoriclasse che, continuasse così, potrebbe essere un punto di forza anche per la prossima stagione. Pur non essendo giovanissimo, Rosina è sceso in campo ieri per la quinta volta di fila da titolare senza accusare un minimo di stanchezza e correndo fino all'ultimo minuto quasi fosse un ragazzino. Emblematico quanto accaduto al 70', quando il mister gli ha chiesto se avesse bisogno del cambio e lui si è detto pronto a giocarsela senza problemi, magari con la speranza di pungere ancora in contropiede. Non a caso il Perugia, nella ripresa, ha lasciato ben tre difensori nella propria metà campo temendo l'imprevedibiltà di un giocatore che, quando riceve palla, dà sempre la sensazione di poter inventare qualcosa.

Il gol segnato ieri- il secondo in 3 settimane, il primo in trasferta dopo 13 mesi di astinenza- è il meritato riconoscimento per Rosina, bravo a farsi trovare pronto al posto giusto al momento giusto quasi come se avesse percepito che la sfera potesse arrivare da quelle parti dopo la respinta del portiere. Il merito principale, però, è stato quello di farsi trovare ovunque e di smistare con intelligenza palloni di prima sia a destra, sia a sinistra con quella classe che lo ha reso grande in piazze prestigiose anche a livello internazionale. Ancora più da rimarcare il fatto che Rosina, dopo aver sbagliato l'unico passaggio della sua gara, per farsi "perdonare" abbia rincorso per 50 metri l'avversario al fine di rimediare all'errore, missione ovviamente pienamente riuscita. Sabato la sensazione è che toccherà ancora a lui: del resto ora diventa dura fare a meno di Rosinaldo...

Gaetano Ferraiuolo