Alla presentazione dello “Stage per giovani portieri” in programma a Salerno dall'8 al 10 giugno presso il centro sportivo “f6” di Salvatore Fresi, era presente il responsabile della “Scuola portieri” Marco Roccati, una lunga carriera come estremo difensore, tra l'altro in squadre importanti come Fiorentina, Napoli, Perugia, Dundee (Scozia). Roccati con il collega Dario Cioffi de “la Città” si è soffermato sul suo ricordo della Curva Sud dell'Arechi.
“Io di Curve ne ho viste e 'sentite' tante, alle mie spalle, in carriera - ha dichiarato Roccati - Però come la Sud dell'Arechi non ne ricordo. Ci ho giocato più di una volta da avversario. Ma quel Salernitana-Perugia del 1998, chi se lo scorda. E' una partita che mi è rimasta impressa. Difendevo i pali del Perugia e perdemmo 2-0 con doppietta di Di Vaio. Ci capimmo poco, non per come giocasse la Salernitana, ma per l'ambiente che trovammo. Un settore che traboccava. Me lo sentivo addosso. Ripeto, fu il pubblico a farci soffrire, non la squadra avversaria. Eravamo frastornati, come quando ti esplode un 'botto' nelle orecchie. Guardai quegli spalti impressionato. A San Siro, ad esempio, non mi era capitato di provare sensazioni simili”.
Sulla correttezza del pubblico granata: “Non ricevetti offese – ha continuato l'ex portiere del Perugia - Il tifo non era ostile verso di me, ma passionale nei confronti dei granata. Sa quando mi è capitato di rivivere momenti simili? Giocando in Inghilterra e in Scozia. Questo ricordo mi ha fatto amare la città di Salerno. Sono stato felice che Antonio Chimenti, che da queste parti è sempre un idolo, mi abbia riportato qui per la prima tappa del tour estivo del nostro progetto per giovani portieri”.
Su Radunovic: “E' un giovane di grande prospettiva. E poi nello staff c'è una garanzia, Gigi Genovese, un professionista che ama in modo spropositato il suo lavoro, prototipo d'un preparatore che esalta il suo atleta e non se stesso”.
Sull'eventuale ritorno della Salernitana in Serie A e sul tecnico Colantuono: “E' un'ambizione legittima per un pubblico caloroso, straordinario – ha concluso Roccati - Un tifo sano, pulito. Colantuono? E' un allenatore esperto, con un curriculum importante, che sa mantenere saldi i sentimenti. Un tecnico adatto a una piazza che dà epretende molto. E che merita il palcoscenico più importante”.
Maurizio Grillo