Con la salvezza già acquisita, la Salernitana prepara la trasferta di Foggia con maggiore spensieratezza. Contro i satanelli, però, sarà comunque una gara che i tifosi granata sentono in maniera particolare, proprio perché lo “Zaccheria” è stato sempre un campo ostico. Uno che conosce bene cosa significa espugnare uno stadio così è Pasquale Logarzo, ex granata autore di una doppietta nell’1-3 della stagione 1995/96 in Serie B. Attraverso le pagine de Il Mattino, Logarzo ricorda proprio quella gara, e non manca nel dispensare qualche consiglio alla società:
A distanza di tanti anni quella partita resta, però, un ricordo sempre presente nella sua mente?
«Assolutamente sì, come dimenticare quella gara. Giocammo benissimo, nonostante l’inferiorità numerica che fu tra l’altro immeritata, perché il rosso rifilato a Facci non c’era. Alla fine, poi, ci fu l’invasione di campo dei tifosi di casa e la conseguente sospensione, in più ricordo anche che dopo quella sconfitta il Foggia esonerò Delio Rossi».
Oggi, per motivi differenti, campani e pugliesi possono ritenersi probabilmente due deluse del campionato, domani potranno invece diventare due grandi protagoniste del torneo cadetto?
«Partirei dal presente. Il Foggia ha saputo rientrare in corsa ma nel momento decisivo non è riuscito ad alzare l’asticella. Di contro la Salernitana ha sì ottenuto la salvezza ma speravo sinceramente che potesse fare meglio: parliamo di una piazza che merita una classifica da vertice. Ovviamente sono entrambe due realtà importanti che credo possano fare bene nella prossima stagione».
Per diventare grande la Salernitana non deve lasciarsi scappare Stefano Colantuono?
«Quest’anno ci sono stati degli alti e bassi dal momento del suo arrivo, ma dandogli la possibilità di costruire con il giusto tempo la squadra del futuro allora le cose possono cambiare e non di poco. Colantuono è un tecnico preparato e di personalità, che può fare bene a Salerno».
L’allenatore può quindi diventare il punto di partenza, poi però cosa servirà per riuscire a lottare per obiettivi più prestigiosi?
«Programmazione, stop. Questo è l’aspetto fondamentale, che tradotto non vuol dire solo spendere tanto durante il calciomercato estivo. Bisogna saper scegliere i giocatori, ma la Salernitana ha le persone giuste e soprattutto le potenzialità per farlo. Forse serve soltanto un pizzico di volontà in più, anzi da tifoso mi auguro che il presidente Lotito possa dare ancora più importanza al club granata».
Parlava di saper scegliere i giocatori, dove crede vada rinforzata la Salernitana del presente?
«Con un giocatore importante per reparto alzi già di tanto il valore della formazione iniziale, serve in pratica gente con personalità, che sappia guidarti nel corso della stagione. Il tutto, però, senza stravolgere nulla perché altrimenti ancora una volta bisognerebbe ripartire da zero».
Intanto un primo passo, e anche sostanziale, è stato fatto in questi ultimi giorni con il rinnovo di Alessandro Bernardini.
«Un calciatore che conosco, indubbiamente è il primo passo verso la crescita che tutti speriamo. Ma sia chiaro, non può bastare solo questo se si vuole ambire a qualcosa di prestigioso. Ovviamente non averlo perso come è accaduto con Donnarumma nella scorsa stagione è un segnale rilevante».
Redazione sport