Salerno

Tra voci di possibili partenze ed imminenti arrivi in molti hanno forse dimenticato che il campionato è ancora in corso e che la Salernitana domani pomeriggio scenderà in campo. Certo, la matematica salvezza è stata conseguita la scorsa settimana e non ci sarà l’ansia che accompagna solitamente le gare dell’ippocampo, ma chi ama i colori granata certamente non vuol saperne di chiudere la stagione con due sconfitte, per di più contro avversari storicamente rivali e che in passato mai nulla hanno regalato alla Salernitana. Proprio per questo, prima di parlare di futuro, si spinga la squadra alla vittoria sia domani, sia contro il Palermo per responsabilizzare ulteriormente allenatore e calciatori e per far capire che Salerno vuol vincere sempre, anche quando la classifica costringe a riporre le speranze nel cassetto. Quella col Foggia è una rivalità antica: un tempo fu la Salernitana a far retrocedere i rossoneri in C1, in altre circostanze abbiamo assistito a risse e provocazioni che hanno acuito le reciproche antipatie e dato vita a partite bellissime e ricche di contenuti.

Domani lo Zaccheria sarà una bolgia, ma ci saranno 250 tifosi di fede granata che meritano rispetto, considerazione e, possibilmente, un risultato positivo. Dal 90’ di Salernitana-Palermo sarà invece fondamentale che tutte le componenti accantonino divergenze e prese di posizione in nome del bene comune, attendendo con maturità e intelligenza le mosse di una società che, dal canto suo, sa bene che quei fischi della scorsa settimana si trasformeranno in applausi se il mercato sarà condotto in un certo modo. Probabilmente questa squadra perderà Sprocati (e in presenza di offerte economicamente congrue è giusto non blindare nessuno), si parla di un addio di Tuia, ma in questo caso il problema sarebbe decisamente di rilevanza minore sia per la caratura di un calciatore discontinuo, sia perché con Bernardini, Pucino, Vitale, Mantovani, Schiavi, Casasola e forse Monaco quello difensivo è un reparto già forte e ricco di alternative. E’ chiaro che nella prossima A2 ci vorrà una rosa di spessore: portiere di esperienza, un altro centrale, esterno basso di sinistra, centrocampo quasi da ridisegnare, attacco da puntellare con un grande bomber che possa far crescere Bocalon, uno che ha stentato spesso, ma che è andato comunque in doppia cifra al suo primo anno in B e che nella prossima stagione potrebbe essere ancora più pronto.

A questa Salernitana, però, prima dei nomi serve l’ottimismo e la fiducia, un salto di maturità generale: Lotito e Mezzaroma dovranno investire e predisporre quotidiane iniziative per incentivare il pubblico, Fabiani dovrà sfruttare al meglio il budget a disposizione, Colantuono avrà il compito di plasmare il gruppo con carattere e identità tattica, i calciatori dovranno capire quanto sono fortunati ad indossare la maglia granata in una stagione che si preannuncia emozionante.. Il resto lo farà la gente, quei tifosi ora arrabbiati, ma che amano la Salernitana e meritano un grande progetto. Perché lottare per qualcosa di importante è l’unico modo per accantonare le polemiche e per ammutolire quella parte di ambiente che forse aspettava la retrocessione per poter sparare a zero e che oggi pretende senza aver dato nulla. Intanto si vinca a Foggia…

Gaetano Ferraiuolo