di Gianni Vigoroso
Una grande statua del Cristo redentore accoglie a braccia aperte i devoti di San Liberatore, giunti a piedi, qualcuno anche scalzo e in auto sin dalle prime luci dell’alba verso il Santuario diocesano dedicato al santo dei miracoli tanto caro agli arianesi.
E’ un rito che si ripete da secoli, nella verde vallata arianese, ed è bello vedere tante persone in cammino, anche giovani. Tragitto scorrevole sui due lati della strada, grazie al piano traffico disposto in maniera intelligente dalla Polizia Municipale insieme al Gruppo Comunale della Protezione Civile e al prezioso lavoro del comitato parrocchiale.
Per molti anziani giunti anche a piedi scalzi quello di oggi è un giorno sacro, tutto passa in secondo piano, al primo posto in questa giornata c’è solo San Liberatore.
Fede e profonda devozione intorno alla figura di questo santo tanto amato dagli arianesi per le continue grazie ricevute. Le celebrazioni sono partite all’alba. Ad alternarsi vari sacerdoti della diocesi. A fare gli onori di casa il parroco Don Antonio Surdi, emozionato come ogni anno per questa ricorrenza.
La tradizione secolare lo presenta come Vescovo e Martire, le testimonianze storiche ed artistiche, attestano quanto sia radicato il culto del Santo nella vita quotidiana dei fedeli.
“San Liberatore scrisse P. Bargellini, è uno di quei santi martiri di cui è più agevole tracciare la storia e la geografia della devozione, che non la storia della vita e della morte.” Il santo è raffigurato in abili pontificali vescovili con la mano destra in atto di benedire e nella sinistra il pastorale e il libro della sacra scrittura.
Una preghiera è stata dedicata al Santo, dall’ex Vescovo di Ariano - Lacedonia Giovanni D’alise: “O San Liberatore, tu che hai dato la vita per portare il Vangelo, sostieni lo sforzo di questa tua chiesa pellegrina in terra irpina. Ottieni speranza, sapienza e coraggio a Vescovo e ai sacerdoti, fede e profezia al tutto il popolo di Dio.”
Una ricorrenza quella di quest'anno dai contorni tristi, segnata dal dolore per la recente scomparsa di Luigi Sgobbo, sentinella della contrada, persona umile e dalle grandi doti umane, attivamente impegnato nel Santuario.
Lo ha ricordato così Don Antonio Surdi: "Eri, anzi sei una persona meravigliosa carissimo Luigino amico e fratello. Come dimenticare il tuo sorriso? La tua generosità? Il tuo continuo essere al servizio della nostra comunità? Quante risate, quanti momenti passati insieme! Ora sei in cielo, accanto all amato Gesù, cullato da Maria e accolto da San Liberatore. Prega per noi amico caro e arrivederci in paradiso!"