Uno degli arogmenti maggiormente discussi in questi mesi è stato il rendimento del settore giovanile che, risultati alla mano, effettivamente non ha prodotto grossi successi. L'obiettivo principale del sodalizio di via Allende, però, non era quello di spadroneggiare in classifica, quanto far crescere dal punto di vista tecnico e soprattutto umano i potenziali campioni del futuro sperando potessero un giorno indossare la maglia della propria città. L'esordio in serie B del centrocampista Gaeta, fiore all'occhiello della formazione Primavera che tanto ha imparato dal tecnico Alberto Mariani, rappresenta la punta dell'iceberg di un percorso troppo spesso sottovalutato, ma che in realtà ha regalato diverse soddisfazioni: dai tre trofei messi in bacheca dall'ex tecnico Dario Costantino all'ottima performance dell'anno scorso della Salernitana under15 di Mario Landi, capace di battere attraverso il gioco e il senso di appartenenza realtà come Palermo ed Empoli che, per antonomasia, possono contare su un vivaio di primissimo spessore. Nell'attuale stagione sportiva i granatini di De Santis hanno nuovamente centrato la qualificazione ai play off, coronamento di un campionato condito da tante vittorie e che ha entusiasmato tutti quei tifosi che hanno seguito con interesse, passione e curiosità la crescita di un gruppo che, progressivamente, si è innamorato della maglia granata.
La ripartenza nasce dai più piccoli e bene ha fatto la società a dar vita ad una propria scuola calcio che, con un prezzo assolutamente simbolico, permette a tanti bambini di Salerno e provincia di allenarsi indossando la maglia granata agli ordini di un personale attento e qualificato, il modo migliore per acuire il senso di appartenenza e per far crescere in casa propria non solo giovani campioni, ma anche e soprattutto i tifosi del futuro. Quanto fatto, naturalmente, non è sufficiente e la società sa benissimo che gli sforzi economici non sono mai abbastanza da questo punto di vista. E così Marco Mezzaroma, al termine di una riunione svoltasi a Roma in presenza anche della dirigenza e di alcuni responsabili dello staff tecnico del settore giovanile, ha deciso di aumentare l'investimento sin dalla prossima stagione con la speranza che la Salernitana, nel più breve arco di tempo possibile, riesca ad attingere a piene mani da un vivaio che, rispetto al recente passato, ha messo in vetrina tanti giovani già convocati dalle rispettive nazionali (Novella l'ultimo in ordine di tempo) o seguiti da club di categoria superiore pronti addirittura ad acquistarne il cartellino. Basti pensare al centrocampista Vignes, uno che a 15 anni è stato già ribattezzato "il nuovo Pirlo" per la capacità di giocare di prima e sempre a testa alta. L'anno scorso, invece, si è ben disimpegnato "il giovane Ramos", al secolo Di Micco,roccioso centrale difensivo che ha sempre rappresentato un punto di riferimento dentro e fuori il rettangolo verde.
Le parole di Mariani, i successi di Landi, il lavoro sotto traccia di Alberto Bianchi
"Si parla spesso male del nostro lavoro, ma posso assicurarvi che molti ragazzi stanno crescendo e potrebbero rappresentare un punto di forza della Salernitana del futuro. Gaeta è cresciuto tantissimo, ma non è l'unico, vedrete che piano piano arriveranno i risultati che tutti speriamo. Voglio spendere parole d'elogio per una grande società e per un direttore sportivo che ci ha sempre messo nelle condizioni di lavorare.Un plauso anche a Colantuono, allenatore di grandissimo spessore che con frequenza, e in modo umile, si confrontava con il sottoscritto aggiornandosi sui progressi dei nostri ragazzi. Anche questo fa capire che professionista è" ha detto Alberto Mariani ai nostri microfoni martedì sera, mentre il tecnico Landi,esattamente un anno fa dopo il trionfo sull'Empoli, sostenne che "la cosa più bella è vedere che molti ragazzi provenienti da Napoli si sono innamorati della Salernitana e negli spogliatoi cantano i cori della curva Sud", tutto mentre 200 spettatori riempivano le tribune inscenando una bella coreografia.
Se da un lato,dunque, si tende sempre- e spesso per destabilizzare o per interessi personali- a vedere il bicchiere mezzo vuoto, dall'altro bisogna sottolineare che anche con le precedenti gestioni societarie ben pochi calciatori hanno calcato palcoscenici prestigiosi: negli ultimi 10-15 anni solo D'Ambrosio e Molinaro (che pure a Salerno era spesso considerato dalla piazza poco adeguato) hanno fatto bene a livello internazionale, per il resto tanta B e serie C ricordando che Aliberti, a differenza di Lotito e Mezzaroma, ha avuto la possibilità di investire e lavorare su una struttura già avviata ed organizzata, un compito decisamente più semplice rispetto a chi partiva dalla D senza nemmeno un pallone a disposizione. In attesa dei soliti commenti ironici che puntualmente arriveranno su facebook dai soliti noti, ribadiamo un concetto: dal settore giovanile passa la crescita di ogni società di calcio seria ed ambiziosa e la Salernitana può e deve migliorare tanto sotto molti aspetti per avere un'organizzazione di grande livello. Nell'ultimo anno solare, però, i progressi sono stati evidenti e nel progetto del futuro la Primavera e le compagini "minori" avranno un ruolo centrale; molti tecnici saranno riconfermati, è stato riconosciuto il buon lavoro del responsabile Ciardullo, il dirigente Alberto Bianchi nei mesi scorsi ha visionato in giro per l'Italia tantissimi potenziali talenti instaurando rapporti di collaborazione con varie scuole calcio. Alle soglie del centenario, dunque, si cerchi di essere più ottimisti e meno disfattisti: la società ha promesso investimenti cospicui, al campo l'ultima parola...
Gaetano Ferraiuolo