Salerno

E' opinione abbastanza comune che la Salernitana versione 2017-18 lasci in eredità alla squadra che dovrà cercare di vincere il campionato almeno attraverso i play off una difesa decisamente affidabile soprattutto se dovesse essere protetta da un portiere di maggiore esperienza e meno discontinuo. Il reparto arretrato può già contare su elementi che sarebbero titolari praticamente dappertutto: Bernardini ha rinnovato e sarà colonna e capitano su precisa indicazione del tecnico Colantuono, Casasola è uno degli acquisti più azzeccati dell'era Fabiani e può ricoprire tutti i ruoli, Schiavi ha ancora due anni di contratto ed è stato sempre encomiabile per attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio, Mantovani è quel giovane di prospettiva che quest'anno, in piena emergenza,si è caricato addosso enormi responsabilità giganteggiando a cospetto delle big del campionato. Se poi si riuscisse a trattenere con uno sforzo economico anche Salvatore Monaco si potrebbe dire che buona parte dei problemi sarebbero risolti e che l'eventuale- ma non certa-partenza di Tuia non lascerebbe spazio ad alcun tipo di rimpianto. Il centrale ex Foligno, infatti, potrebbe essere inserito in lista come giocatore bandiera, ha lasciato intendere che resterebbe a Salerno (tra l'altro parlando pubblicamente di futuro sui social pur essendo la Salernitana in silenzio stampa),ma nel corso della sua avventura non ha mai corretto quei difetti che non gli hanno mai permesso di andare oltre la B o la Lega Pro, categoria nella quale ha spesso rappresentato un'alternativa e non un titolare come dimostrano i ballottaggi persi con Rinaldi in C2 e con Trevisan in Prima Divisione. 

E i terzini? La Salernitana teoricamente è a posto anche lì, ma ci sono delle situazioni da valutare. Popescu ha un contratto per altri tre anni, piace a Colantuono ed è quel jolly che tutto sommato può tornare utile all'occorrenza, Pucino è invece il fuoriclasse del reparto e ha dimostrato anche in emergenza di saper giocare praticamente dappertutto: terzino destro, terzino sinistro, difensore centrale, centrale in una difesa a 3, esterno di centrocampo nel 3-5-2 o nel 3-4-3, doti quasi uniche in questa categoria e che non a caso spinsero molte società a gennaio a chiedere informazioni. La dirigenza, che lo ha preso a parametro zero, non si lascerà certo sfuggire uno dei pochi calciatori arrivati in estate in grado di fare la differenza, un punto di riferimento dentro e fuori il rettangolo verde al quale la proprietà potrebbe anche rinnovare il contratto che scadrà tra un anno per evitare sgradite sorprese. E Vitale? Il suo rendimento è nettamente calato rispetto all'anno scorso, un paio di volte ha trafitto il proprio portiere, ma i giudizi sono stati troppo severi. Tanto per fare un esempio, a Terni è stata attribuita a lui la responsabilità del gol di Montalto, ma se in un momento decisivo si sceglie di schierare un terzino di spinta in marcatura su un centravanti possente probabilmente l'errore è dell'allenatore. 

Sarà pur vero che raramente abbiamo ammirato quel difensore splendido che l'anno scorso fece esaltare l'Arechi, ma Vitale ha tirato la carretta per tanto tempo, ha giocato in tutti i ruoli (finanche attaccante esterno, senza sfigurare), ha una tecnica di base di categoria superiore e, se ben motivato sul piano mentale, è un valore aggiunto. Certo, l'episodio della settimana scorsa con Rosina non è piaciuto alla società e all'allenatore,ma anche in questo caso forse toccava a Colantuono gestirla meglio durante e non dopo, quando il pubblico fischiava ed è stato esposto alla "gogna" con la sostituzione. Ma nell'idea del mister, almeno teoricamente, la difesa del futuro è già formata: Casasola a destra, Bernardini e Monaco al centro (in caso di mancata riconferma si punterà su un giocatore molto forte nel gioco aereo), Pucino a sinistra, con Vitale che non sarebbe una primissima scelta e potrebbe fare scelte diverse. La settimana prossima se ne saprà qualcosa in più.

Gaetano Ferraiuolo