Sant'Angelo dei Lombardi

 

di Andrea Fantucchio 

Un locale di spogliarelliste per coprire un giro di prostituzione gestito da un'associazione a delinquere. Incontri bollenti che avvenivano nel privé. Lo pensavano gli ufficiali di polizia giudiziaria che si erano infiltrati, spacciandosi per clienti, nel night club. Fomentati anche dalle chiacchiere di paese: in tanti affermavano che in quel posto si offriva sesso a buon prezzo. Così un'indagine della procura avellinese, nel 2005, aveva investito il club «By Night» di Sant'Angelo dei Lombardi, sfociando in un processo a carico dei quattro persone: il titolare del locale, il figlio, e  due dipendenti.

Oggi il tribunale di Avellino ha assolto tutto gli imputati con formula piena: non c'è mai stata alcuna associazione a delinquere né sfruttamento della prostituzione. Il pubblico ministero aveva invece chiesto 4 anni e duemila euro di multa per padre e figlio. La difesa, condotta fra gli altri dagli avvocati Rosario Maglio e Olindo Paolo Preziosi sostituito oggi in aula dalla penalista Odilia D'Amelio, aveva evidenziato diverse lacune nella ricostruzione offerta dall'accusa.

A partire dall'attività svolta in borghese dagli agenti. I difensori avevano evidenziato come il titolare del locale, interrogato più volte dai finti clienti, avesse detto che lì dentro non si offrivano prestazioni sessuali. Alla fine – avevano chiarito i difensori – esasperato aveva spiegato a quell'uomo così insistente di provare a chiedere a una ragazza nel privé se volesse esaudire il suo desiderio. La difesa ha inoltre provato come non ci fossero prove inequivocabili per dimostrare che i clienti pagassero per usufruire di prestazioni sessuali in quella stanza. E che, se qualche approccio fra clienti e ragazze c'era stato, gli imputati non ne erano al corrente. Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Sonia Matarazzo a latere i magistrati Gennaro Lezzi e Pierpaolo Calabrese, ha assolto gli imputati.